Come ormai noto l’Autorità Idrica Toscana nel 2017 ha concesso all’ASA ,attraverso il decreto regionale n.4515 del 12 aprile 2017 , di escludere dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) il progetto dell’impianto di dissalazione di Mola.
ASA, non essendo stata in grado neppure di avviare i lavori, entro tale data ha richiesto alla Regione una proroga di 5 anni.
La sezione Arcipelago Toscano di Italia Nostra il 12 aprile 2022 ha richiesto alla Regione Toscana, dipartimento Energia ed Ambiente, l’accesso agli atti inerenti tale proroga e, con l’occasione, data la riapertura dell’iter amministrativo dell’opera, ha inviato le proprie osservazioni richiedendo inoltre che fossero riaperti i termini per eventuali osservazioni da parte di altri portatori di interesse.
Il 18 aprile 2022 la sezione di Italia Nostra ha ricevuto la conferma da parte della Regione della ricezione della suddetta PEC.
Il 22 aprile, ha poi ricevuto i relativi atti inoltrati alla Regione da ASA dai quali, oltre alla calendarizzazione dello sviluppo dei lavori che vedrebbe il potenziale termine alla fine del 2023, si evince che:
la richiesta di proroga poggia sulla base presunta di un quadro normativo rimasto inalterato rispetto al 2017.
Sulle altre richieste siamo ancora in attesa di ricevere una risposta.
Nonostante l’11 maggio 2022 il Senato abbia licenziato in seconda lettura, quindi facendo diventare legge, il cosiddetto ddl 1571 “Salvamare“, la Regione ha concesso la proroga di 3 anni non preoccupandosi del fatto che tale decisione avrebbe creato un vergognoso cortocircuito istituzionale in quanto questa legge obbliga alla procedura di VIA qualsiasi impianto di desalinizzazione: un decreto regionale che disconosce una legge nazionale.
Non ci sono veramente più parole per commentare la fantasia con cui gli amministratori pubblici interpretano il loro mandato.
Ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione di arrogante menefreghismo delle regole e soprattutto di non considerazione del malcontento della popolazione.
ASA in questa stagione di grande siccità, anzichè riprendere i lavori del dissalatore di Mola, iniziati nel mese di maggio con due settimane di rumorosissime trivellazioni, il cui danno ambientale è allo studio, farebbe bene ad industriarsi per trovare le possibili soluzioni alla carenza di acqua; ad esempio valutare come riutilizzare le acque reflue del depuratore di Portoferraio, almeno per quanto concerne l’agricoltura o i lavaggi pubblici o comunque intervenire con forza e maggiore determinazione sull’acquedotto elbano per ridurre, anche di pochi punti percentuali, l’enorme perdita ormai fisiologica.
Leonardo Preziosi
Presidente Italia Nostra - Sezione Arcipelago Toscano