Penso che il No al rigassificatore, debba essere un no politico, a tutto tondo, di tutto il territorio, Val di Cornia/Elba, per come i governi e la politica, compresa quella regionale e locale hanno e stanno gestendo la situazione di questo lembo della Toscana costiera.
Dalla crisi del comparto industriale, ai processi di bonifica e riconversione, diversificazione, dalle infrastrutture della mobilità moncherine, sia terrestre che marittima (attualmente completamente allo sbando), alla Sanità, ormai in preda a carenze e inefficienze vistose e ad una privatizzazione strisciante ed alla rete di assistenza sociale e sanitaria carente d'organico (liste d'attesa bibliche).
Un susseguirsi di mancate risposte, non rispetto di accordi e fuga dalle responsabilità ed un continuo rimpallo tra si, no, forse. Tutto ciò, che perdura ed anzi si aggrava con il governo Draghi e di Giani, ha prodotto divisioni, rotture politiche e sfiducia difficilmente sanabili con l'attuale quadro politico.
Il PD, che ha tutt'ora grandi responsabilità di governo nazionale e regionale, si sta dimostrando una forza non affidabile per la poca trasparenza ed ambiguità che caratterizza le varie e contraddittorie posizioni assunte ai vari livelli e fra gli stessi dirigenti.
Non è in grado di modificare un'agenda governativa e ministeriale che decide a prescindere dal territorio, ne di saper e voler organizzare sul territorio le forze di opposizione a questo trend negativo, su di una piattaforma che ponga tutte le questioni del territorio in modo unificante e di prospettiva.
Pino Coluccia