Poggio, piccolo ma fiero borgo elbano pioniere del turismo, si pone all’avanguardia tecnologica assumendo la dimensione di oasi green in termini di sostenibilità ambientale. Con una nuovissima stazione/colonnina ricarica per le auto elettriche, la frazione di Marciana, pur non arrivando a un centinaio anime, batte paradossalmente persino la capitale che, in proporzione, ha meno di 100 impianti di ricarica nonostante sia il Comune più esteso d’Italia e d’Europa con 3 milioni di abitanti e mezzo milione di pendolari motorizzati ogni giorno.
Purtroppo, per una serie di circostanze a stagione estiva già iniziata, la lungimirante stazione, che guarda previdente lontano allo stop delle auto a benzina nel 2035, non è ancora pronta. Il ritardo non dovrebbe creare motivi di allarme e di ansia. Forse si attende l’arrivo di un gruppo elettrogeno ad hoc per farlo funzionare.
La novità scientifica entra in un mondo antico già invaso come altrove dalle moderne diavolerie, le telecamere della video sorveglianza, le parabole televisive, i ripetitori Wi-Fi, i rombanti condizionatori.
Di recente il borgo, immortalato con le importanti opere del grande scultore Giò Pomodoro, si è rifatto il look in stili multiformi ed è tornato ad essere un’attrattiva turistica di richiamo grazie alla suggestione storica e paesistica delle sue piazze, strade fatte a scalinate, fontane con acque sorgive e minerali, e anche grazie ai suoi 3 ristoranti di ottimo livello e qualità. Pertanto, si scommette sull’arrivo di un buon numero di auto ibride specie dall’estero.
Di contro al mondo nuovo pesano e contrastano le sue croniche lacune e scomodità, non avendo parcheggi sufficienti rispetto all’intenso traffico veicolare in particolare serale, soffre la scomparsa nel corso del tempo di negozi alimentari e di ogni altra attività commerciale e artigianale (salvo un unico e coraggioso superstite di gloriosi giorni del passato), provocando malessere e seri disagi fra la popolazione soprattutto quella anziana con difficoltà motorie anche per assicurarsi il latte quotidiano.
Il Comune, peraltro promotore di costose e avanguardiste iniziative, potrebbe assistere e valorizzare meglio l’esistenza e il patrimonio di memorie e di valori della sua locale terza età con punte centenarie. Ormai i turisti, per di più mordi e fuggi, fanno buon viso a cattivo gioco anche perché hanno mezzi ed energie per rifornirsi altrove nell’isola colma di vitalità e di risorse nelle marine.
Romano Bartoloni