La settima manifestazione a Piombino, quella di sabato mattina 16 luglio, per il NO al rigassificatore in porto a ridosso della città, si annuncia più partecipata dell'ultima, che aveva visto sfilare tremila persone.
Dai social si intuisce anche la partecipazione di una folta delegazione di elbani all'appuntamento delle 9e30 presso il Centro Giovani in Viale della Resistenza 4.
Elbareport ha chiesto a Ugo Preziosi, dei Comitati (trasversali, ndr) organizzatori la manifestazione di domani quali sono gli obiettivi e le richieste di sabato.
"La questione é ormai nazionale - ci dice Preziosi- e la battaglia di Piombino, il primo caso di un rigassificatore in un contesto portuale e vicinissimo alla città, farà da apripista per altre situazioni in Italia".
Una delle vostre richieste é che si applichi la procedura di V.I.A (Valutazione di Impatto Ambientale)?
Esatto, non solo VIA, ma anche VAS e VIS, quello che si fece per l'OLT di Piombino, che non a caso fu poi collocata in mare a 22 km dalla costa, con ampie aree interdette alla navigazione; é inaccettabile la logica emergenziale che deroga a quelle procedure indispensabili per la sicurezza delle persone e dei territori: si tratta di 170mila metri cubi di gas (30mila in più della nave gasiera ancorata nel mare aperto di Livorno, ndr)
Ci sono 30 Enti chiamati ad esprimersi...
Il cui parere non è però vincolante: c'è un evidente problema di democrazia quando territori e Istituzioni locali (Contrari i Comuni della zona, ndr) sono aggirati da norme che non tengono conto di legittime richieste di sicurezza, come quelle che saranno ribadite domani a Piombino.
CR