In Europa stiamo cercando di eliminare gradualmente le importazioni di gas russo a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte di Putin. In Italia il governo ha imboccato la strada di importare gas naturale liquefatto per sottrarsi alle interruzioni delle forniture da Mosca che potrebbero verificarsi il prossimo autunno-inverno lasciando coi piedi freddi gli italiani. Sarebbe opportuno potenziare le infrastrutture e continuare la transizione verde con nuove e diverse fonti di energia previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato con circa 200 miliardi di euro da Bruxelles. Secondo un rapporto riservato commissionato dal governo italiano alle proprie società del settore energetico, l’Italia potrebbe fare a meno del gas russo a seguito di una serie di misure, tra le quali le grandi navi rigassificatore da ormeggiate in apposite strutture che servono a riportare il gas naturale dallo stato liquido, che lo rende trasportabile, allo stato gassoso per essere distribuito in tutto il Paese. Il progetto prevede l’acquisto di nuove maxi navi rigassificatore. Una nel porto di Piombino, l’altra a Ravenna. Proprio a Piombino la vicinanza al rigassificatore di Livorno ha provocato la contestazone della cittadinanza, portando all’attenzione dell’opinione pubblica la questione NIMBY (Not In My Back Yard – No nel mio giardino). L’acronimo indica la protesta da parte di una comunità locale verso la realizzazione di opere pubbliche con impatto rilevante in un territorio che viene da loro avvertito come vicino ai propri interessi quotidiani, ma non si opporrebbero alla realizzazione di tali opere se in un altro luogo per loro meno importante. La contrarietà viene motivata dal timore degli effetti negativi per l’ambiente, di rischi per la salute e la sicurezza degli abitanti. Tuttavia, qualche giorno fa, il Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha comunicato all’Unione europea che Piombino sarà esente da qualsivoglia valutazione ambientale. A giustificare tale decisione vi sarebbe l’eccezionalità della situazione attuale, determinata dal prolungarsi del conflitto russo-ucraino e dai conseguenti effetti sulla sicurezza degli approvvigionamenti energetici che determinano l’urgenza di realizzazione dell’opera. Quindi, nessuna Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per l’infrastruttura che verrà realizzata nel porto cittadino e che tratterà circa 5 miliardi di metri cubi di gas liquefatto all’anno trasportato da navi provenienti dall’Africa, dall’Asia e dagli Stati Uniti. Piombino un hub energetico e contribuirà in tale modo a garantire il 6,5% del fabbisogno nazionale per cercare di assicurare l’energia necessaria alle industrie, alle città ed ai cittadini. NIMBY pare essere derubricato in quanto gli interessi nazionali sembrano prevalere su quelli locali. Pare che il Belpaese stia cercando di cambiare da Paese d’antan fatto di lacci e lacciuoli in una moderna e dinamica democrazia occidentale con un futuro da protagonista di primo piano nella geopolitica internazionale del XXI secolo.
Enzo Sossi