I giardini del primo lungomare e di parte di Piazza della Vittoria, a Marciana Marina, sono nati da quello che era il continuo arenile cittadino che si estendeva, in profondità, fino alle prime case del lungomare stesso.
Lo stato attuale dei giardini si presenta, oggi, come una macedonia botanica di alberi e di essenze, molto più proprie di altre aree geografiche e di altri contesti rispetto all'Isola d'Elba ed al lungomare di Marciana Marina, senza alcuna tematicità coerente, con l'eccezione delle sacre e meravigliose tamerici, spesso non adeguatamente rispettate e valorizzate.
E' probabile che tale promiscuità abbia avuto origine e continuità dal desiderio di abbellire i luoghi con qualcosa di esotico, di diverso rispetto alla ritenuta banalità delle piante tipiche dei propri luoghi, del sotto casa, della propria infanzia corrente.
Nell'ultimo periodo si è finalmente assistito alla nascita ed alla diffusione, tra le persone, di una ritrovata consapevolezza dei propri valori, delle proprie tradizioni e della fondamentale importanza di salvaguardare e valorizzare le tipicità dei luoghi natii, in tutti i loro aspetti. Si, anche per quanto riguarda le piante, le essenze e le erbe di casa, con l'orgoglio di mostrarle e di farle apprezzare in quanto testimoni della storia del territorio e degli uomini.
Così, l'occasione fornita dalla volontà dell'Amministrazione comunale di occuparsi del decoro e dell'arredo urbano e della valorizzazione del lungomare, deve servire a ripensare i giardini, con coraggio e coerenza, eliminando discutibili fontane, anelli di cemento di contenimento ed ardite fioriere, nonché le piante fuori contesto.
L'obiettivo essenziale di un nuovo progetto, al di là degli aspetti architettonici generali che si spera siano sottoposti a concorso di idee, non può che essere la scelta ed il rispetto coerente di un preciso “tema” botanico: in questo caso sarebbe auspicabile quello dedicato alla flora ed alle essenze dell'Arcipelago Toscano e dell'Isola d'Elba in particolare.
E' auspicabile che tale progetto coinvolga in pieno anche Piazza della Vittoria, oggi svilita dall'asfalto e dalla funzione di asfissiante parcheggio urbano.
Un giardino bello, vivibile ed utile, quanto più vicino ad un Orto Botanico, con percorsi didattici ed informativi, curato anche per quanto riguardi l'inserimento coerente delle sculture e dei graniti celebrativi già esistenti.
Paolo Di Pirro