Ieri sera ho partecipato all'incontro con Alessandro Gianní, Direttore delle campagne Greenpeace in Italia, dove si è parlato della questione del rapporto tra uso delle fonti fossili e cambiamenti climatici, ma anche ovviamente della questione del rigassificatore di Piombino.
Ebbene io non credo che la popolazione elbana abbia ben recepito cosa vorrà dire avere un rigassificatore ubicato proprio alla "porta di ingresso" della nostra isola.
Oltre a tutti i rischi del caso, che non sto ad elencare, sono emerse infatti almeno tre tipi di criticità che credo vadano seriamente prese in considerazione.
La prima riguarda il traffico marittimo che sicuramente non sarà più lo stesso.
Sembrerebbe infatti che per garantire requisiti di sicurezza durante il trasferimento del gas dalle navi al rigassificatore, si dovranno interrompere le altre attività portuali fino al termine delle operazioni.
Per farla breve anche in pieno agosto le navi potrebbero subire dei ritardi dovuti alla mancanza di permesso nel salpare da parte delle autorità portuali. Parliamo di ritardi che potrebbero arrivare fino a 4/5 ore.
La seconda criticità emersa è che chi sta spendendo una marea di soldi per realizzare questo tipo di impianto difficilmente potrà rientrare economicamente nel giro di pochi anni così come qualcuno ci vuol far credere. Ecco allora che questo tipo di attività non durerà "solo" pochi anni ma sicuramente molto di più. Parlano infatti di decine di anni.
L'ultima criticità emersa è che gli stranieri, a differenza di noi italiani, si informano bene quando devono andare in qualche località turistica, e, se sulla loro "rotta" c'è una fonte di pericolo, ci pensano non una ma due volte prima di partire.
Anche in Germania, ad esempio, sono stati costruiti negli ultimi anni dei rigassificatori, e, quando realizzati nelle vicinanze di qualche località turistica, c'è stato un vero e proprio crollo economico .
Il Governo Draghi ha infatti previsto che ci saranno delle "compensazioni economiche" per chi subirà delle perdite. Certo è che se faranno come quanto accaduto con la pandemia non c'è da stare allegri.
Per concludere consiglio vivamente a chi ha una attività commerciale legata al turismo di informarsi bene bene su quanto sta accadendo.
Lo so che siete stanchi morti e non vedete l'ora di andare in vacanza ma non vorrei davvero che poi ci si svegliasse troppo tardi quando ormai i giochi sono fatti e non c'è più niente da fare. La categoria degli albergatori è stata avvisata...
Marco Cesareo