Egregio Commissario Giani,
il prossimo 21 ottobre si terrà la seduta finale della Conferenza dei Servizi per l'eventuale rilascio dell'autorizzazione al posizionamento del rigassificatore di Piombino. Vorrei che L'Elba, anche se non formalmente, fosse presente nelle Sue valutazioni rispetto alla decisione finale. Non mi soffermo, in questo momento, sulla discussione generale della opportunità o della correttezza di andare verso i rigassificatori in una fase storica di transizione ecologica che, al contrario, deve puntare alla decarbonizzazione della produzione energetica e alle forme di energie alternative. Ormai è divenuta prevalente la oggettiva necessità di far fronte all'emergenza del Paese nel fabbisogno energetico e all'altrettanto grande e grave emergenza del caro bollette che comincia a colpire aziende e famiglie. Ed anche i Comuni lo stanno verificando con costi esorbitanti che stanno mettendo a rischio servizi essenziali. Quindi abbiamo capito che la strada è segnata, purtroppo. Anche sull'Elba si è discusso dell'argomento rigassificatore e anche fra le Istituzioni. Mi preme avanzarLe la mia riflessione che, partendo dalla contrarietà in linea di principio, tuttavia deve calarsi nel ruolo e nella responsabilità di dover amministrare una comunità e dunque, ora, è urgente chiedere e sapere alcune cose.
La prima e la più importante questione per i cittadini elbani è legata al fatto che il porto di Piombino, per loro, rappresenta uno strumento indispensabile per affermare e vedersi riconosciuto un diritto fondamentale anche costituzionalmente: il diritto alla mobilità. Per gli isolani usare il traghetto non è uno sfizio, è invece diritto alla continuità territoriale per soddisfare altri diritti quali quello alla salute, al lavoro, allo studio, all'approvvigionamento dei beni di prima necessità. Durante l'anno ci sono migliaia di corse che i traghetti svolgono per i traffici da Piombino per l'Elba e viceversa. Il posizionamento della nave rigassificatrice e i movimenti nel porto di tutte le navi gasiere che andranno a rifornirla non dovranno mai, in nessuno momento, rappresentare un motivo o un impedimento per bloccare o rallentare i traffici dei traghetti. Sarebbe una catastrofe, questa volta non per Piombino ma per tutta l'Isola. Si chiede quindi, signor Commissario, che questa sia una garanzia e una prescrizione assoluta nell'eventuale autorizzazione. L'altra altrettanto importante questione è legata alla sicurezza dell'impianto. Per gli stessi motivi detti in precedenza. La sicurezza del Porto di Piombino è la sicurezza della garanzia di mobilità degli isolani. Qualsiasi ipotetico incidente, anche non grave che bloccasse le operazioni portuali, porterebbe all'isolamento effettivo dell'Isola che, come ben sa signor Commissario, non ha forme alternative vere al collegamento marittimo. Ci sono, poi, questioni legate al pacchetto delle azioni cosiddette compensative per il territorio. Abbiamo letto di quelle, sacrosante, per la città di Piombino e della Val di Cornia. Non può mancare in questo pacchetto anche l'Isola d'Elba. Intanto tutte le garanzie che dovranno esserci per il nostro mare in relazione al futuro spostamento della nave, dopo i tre anni, nello stato di OFFSHORE.
In secondo luogo, anche all'Elba dovrà essere estesa l'agevolazione sulla bolletta energetica: non si capisce perché ci siano i Comuni vicino a Piombino e quelli Elbani no. Ancora, sul progetto delle energie rinnovabili il territorio ebano può essere un naturale campo di sperimentazione e investimento tenuto conto anche della recente costituzione della Green Community dell'Arcipelago Toscano tra tutti i comuni elbani e Giglio e Capraia. Infine ma non ultimo, ritorna la questione della continuità territoriale: marittima e aerea. Qui si gioca, come detto, la garanzia del futuro dei nostri territori. Siamo in una fase di rinnovo dei bandi per la continuità territoriale aerea e marittima dove, sia lo Stato che la Regione, devono assumere impegni concreti e importanti sul fronte delle risorse necessarie a garantire e ampliare il servizio di collegamento. Su quella marittima, in particolare, si dovrà affrontare immediatamente una discussione di implementazione della connettivirà dei collegamenti, cambiando il paradigma che è stato alla base del precedente bando, prevedendo una diversificazione dei traffici e forse degli operatori coinvolti.
Spero, signor Commissario, che Lei voglia tenere in conto le osservazioni che precedono e voglia, altresì, trovare occasione per discuterne con il nostro territorio.
Angelo Zini, Sindaco di Portoferraio
In rappresentanza di tutti i Sindaci dell'Isola d'Elba