A Pechino si sta svolgendo il XX° Congresso del Partito Comunista Cinese che dovrebbe riconfermare Xi Jinping presidente per i prossimi cinque anni. Il mondo sta attraversando tempi turbolenti dalla guerra in Ucraina, alla crisi energetica in Europa, alla minaccia nucleare di Putin. La società sta mutando, si discute di sorveglianza digitale, manipolazione delle notizie, schedatura di massa, dipendenza da antidepressivi e sembra scivolare verso quella deriva totalitaria descritta nei romanzi distopici “1984” e “Il Mondo Nuovo” di George Orwell e Aldous Huxley. Immaginiamo un mondo globalizzato, un pianeta sotto stretta sorveglianza in cui gli uomini sono programmati, formattati, condizionati ad accettare la loro schiavitù. Un mondo di disinformazione, di menzogne diffuse, dove due più due fa cinque, dove la libertà è solo un’illusione. La realtà di oggi è forse in procinto di unirsi alla fantasia di ieri? Huxley descrive una Londra futurista, una civiltà dello svago futile ed edonista, governata dalle tecnoscienze. Orwell immagina dei cittadini lavoratori sorvegliati dal Grande Fratello e privati di qualsiasi libertà. Mentre noi nell’era del trionfo delle biotecnologie, dei mass media e dei social network su quale lato rischiamo di finire, Orwell o Huxley? Forse viviamo in un mondo ibrido di entrambi?
Un solo Paese simbolizza perfettamente questi due mondi. Tra sorveglianza di massa e società high tech, tra regime totalitario e paradiso consumistico, la Cina rappresenta – il mondo nuovo orwelliano – . Con più di un miliardo di cittadini a fare da cavie, la Cina sta diventando un enorme laboratorio di sperimentazione di tecnologie di controllo. In Cina c’è il credito sociale. I cittadini hanno un certo numero di punti e questo punteggio può aumentare se il governo approva quello che fanno. Può anche diminuire se comunicano con persone con un punteggio basso. E’ uno strumento molto potente per costringere la gente ad obbedire e sottometterla. Punti extra sul libretto per acquisti di prodotti cinesi, buone prestazioni sul lavoro o pubblicazioni sui social di un articolo che elogia l’economia nazionale. Punti in meno per opinioni politiche dissenzienti, ricerche online sospette o attraversamenti pedonali frettolosi. Una brutta pagella comporta delle penalità: divieto di acquisto di un biglietto del treno o aereo per un anno, impossibilità di prestiti, di accesso ad alcuni servizi sociali o di registrazione su un sito di incontri. Per avere il controllo totale, in tutto il Paese si installano 400 milioni di telecamere per il riconoscimento faciale. Impossibile sfuggirvi per più di sette minuti. Per strada, sui mezzi o a casa.
Tuttavia, c’è una frase sulla società moderna che Huxley ripeteva spesso, su come siamo stati indotti ad amare la nostra condizione di schiavi. Abbiamo l’impressione di avere il controllo, quando in realtà facciamo ciò che ci viene chiesto. Huxley pensava che ci lasciassimo condizionare e che siamo indotti a pensare di essere liberi quanto non lo siamo.
“Voi non desiderate essere libera, Lenina? Non so cosa volete dire. Io sono libera. Libera di vivere una vita meravigliosa. Tutti ora sono felici”.
Enzo Sossi