Piombino non avrà giustizia dalle compensazioni, il Comune deve mantenere fede su propri pronunciamenti, agendo per fermare le opere di Snam con la sospensione degli atti al Tar.
È questa, in sintesi, la posizione dei Comitati piombinesi contenuta nel comunicato che segue:
"In data 9 Novembre si apprende da un comunicato del Sindaco Francesco Ferrari che la Snam ha iniziato i lavori in base alla autorizzazione rilasciata dal Commissario. Il Sindaco ritiene sia arrivato il momento, così si legge, “di gestire la contropartita che chiederemo a Snam per compensare i lavori che si appresta ad eseguire”.
Il commissario governativo Giani non vedeva l'ora di firmare l’ordinanza, come ha effettivamente fatto il 25 ottobre. Neanche le numerose prescrizioni e opposizioni tecniche hanno determinato il rigetto del progetto come logica conseguenza del loro contenuto o il rigetto delle compensazioni volte a convincere i meno informati o il rigetto delle affermazioni circa la militarizzazione e il superiore interesse di sicurezza nazionale.
Invece le numerose osservazioni al procedimento inviate dai Comitati, da Associazioni, da semplici cittadini, i documenti elaborati per conto della stessa Amministrazione Comunale, hanno evidenziato i rischi legati alla sicurezza, le problematiche inerenti salute, ambiente e il danno arrecato a moltissimi settori lavorativi in particolare quelli legati all'economia del mare. Tutto dimostra come sia inaccettabile la collocazione del rigassificatore nel porto di Piombino!
Riteniamo quindi necessario sottolineare alcuni aspetti della decisione comunicata dal Sindaco: perché trattare con Snam? Il peso di una società che muove miliardi non può essere contrastato da un piccolo comune. Dovrebbe essere compito del governo. Un governo che invece sceglie la continuità politica col precedente esecutivo Draghi, con la riconferma del discusso Cingolani e le affermazioni dei suoi ministri.
Il Sindaco sembra dimenticare che il 28 ottobre il Consiglio Comunale ha votato, all’unanimità, l’impegno a richiedere un pronunciamento direttamente al Presidente del Consiglio Meloni, esprimendosi per la sospensione dell’opera e, in attesa di tale pronunciamento, di procedere con il ricorso al TAR. Quel mandato, ratificato dal Consiglio Comunale, è lo stesso che ha portato l’intero territorio a mobilitarsi con 40 azioni di lotta, fra manifestazioni, presidi, convegni. Se non sono servite a fermare il Commissario, hanno dall'altra parte lasciato nella città un bagaglio di consapevolezza: quella di vivere in un territorio sacrificabile e sacrificato, dove si possono approvare progetti non accoglibili in altri luoghi e contro il volere delle popolazioni locali, ma soprattutto la volontà da parte di cittadini, studenti, lavoratori di costruire un diverso futuro per il proprio territorio.
Il Sindaco annuncia una svolta di cui, quindi, non condividiamo né comprendiamo il senso. L’unica ipotesi che possiamo fare è che, cambiato il governo, un governo della sua stessa parte politica, non lo si voglia di fatto contrastare, penalizzando un territorio che chiede giustizia da anni, giustizia che non si otterrà con le compensazioni, come afferma il Sindaco.
Nel 2019 si volle contrastare un progetto mirante a fare di Piombino un polo dei rifiuti, il progressivo smantellamento dell’ospedale e la mortificazione delle aspettative di diversificazione economica. Su queste premesse in molti sostennero il nuovo Sindaco: avevano votato per un cambiamento che di fatto non è avvenuto e non sembra avvenire. Piombino avrà un rigassificatore. Tutto lascia prevedere che sarà anche un polo di rifiuti e che il processo di depotenziamento dell’ospedale non verrà interrotto.
Il Comitato Salute Pubblica, La Piazza, Il Comitato Liberi Insieme per la Salute rivolgono un appello all’amministrazione comunale affinché ponga in essere azioni processuali per l’annullamento degli atti rilasciati dal Commissario di Governo per la collocazione in porto della FSRU e relative opere di allaccio, chiedendo la sospensione degli atti stessi con azioni cautelari al Tar e, se occorre, in appello al Consiglio di Stato, per tentare di fermare da subito il progetto SNAM!
Altro che trattativa! Invitiamo inoltre a dare seguito alla mozione approvata in Consiglio Comunale, volta a coinvolgere esplicitamente e urgentemente il Presidente del Consiglio dei Ministri. Troppe le carenze del progetto di impianto a rischio di incidente rilevante, troppe le preoccupazioni riscontrate, non fugate da risposte e da pareri densi di prescrizioni, raccomandazioni, integrazioni e verifiche.
Sarà data comunicazione del giorno in cui si terrà la prossima manifestazione in accordo e con la partecipazione di sindacati, associazioni di categorie, associazioni ambientaliste, associazioni culturali, forze politiche e rappresentanti del mondo della scuola e degli studenti.
Il Comitato Salute Pubblica
La Piazza Val di Cornia
Il Comitato Liberi Insieme per la Salute