Snam afferma che per utilizzare la Golar Tundra in un ormeggio offshore ha bisogno del parere tecnico del detentore del brevetto delle cisterne a membrana.
Questa tipologia di protezione delle cisterne del carico è stata concepita nel 1969 dalla GazTransport & Technigaz (GTT) azienda francese che in 50 anni ha installato questa tecnologia su più di duecento navi.
Le membrane sono formate da vari stati di metallo, compensato e lastre di poliuretano ed hanno due scopi, il primo di proteggere l'acciaio delle cisterne dalle temperature estremamente basse del gas che provocherebbero danni seri ed a volte irreversibili alle strutture, l'altro dare garanzia di isolamento termico al carico evitando o contenendo al minimo l'evaporazione del gnl.
La Golar Tundra ha installate le membrane di tipo Mark III introdotte nel 2008, le navi moderne hanno il tipo Mark III Flex +; la differenza è nello spessore complessivo che va da 27 cm nella prima versione a 48 cm nell'ultima, che garantisce sia una maggiore efficienza strutturale che un bassissimo grado di evaporazione tale che le cisterne possono essere riempite fino quasi al 99% invece del 95-97% della precedente versione.
Ad oggi le navi FSRU con cisterne Mark III sono circa una decina, alcune non hanno contratti ed operano come metaniere. Tra tutte cinque operano in pontili di circa due chilometri in aree industriali esterne ed una ancorata ad una boa, segno evidente che Snam sta cercando scuse per non cercare la soluzione offshore promessa da giani & co e far restare l'eventuale nave in banchina per i 25 anni che si erano prefissati.
Tra l'altro la Tundra doveva essere usata come FSRU nel porto di Tema in Ghana per un periodo dal 2016 al 2021, fu addirittura noleggiata nel 2015 appena uscita dal cantiere. Attese molti mesi all'ancoraggio ( dal giugno 2016 a settembre 2017) che fosse pronto l'ormeggio, ma a causa di ulteriori ritardi il contratto fu cancellato e da allora ha sempre navigato come metaniera.
Riccardo Enrico Faccioli