Si avvicina la scadenza dell’ultima proroga dell’esistenza in vita della nostra Sezione distaccata del Tribunale. Il Presidente della Associazione degli avvocati elbani, Paolo Di Tursi, ci ha fatto sapere che l’attuale Sottosegretario alla Giustizia, Andrea del Mastro, ha dichiarato alla stampa che sarà concessa la proroga, in via d’urgenza, alla Sezione distaccata del Tribunale di Ischia, a causa del tragico disastro che ha colpito quell’isola. Ma ha anche promesso che il Governo, con il prossimo decreto mille proroghe, si ricorderà della nostra Sezione e di quella dell’isola di Lipari. Quanto prima sarà trovata “la soluzione definitiva alla domanda di giustizia delle isole minori. Lo Stato e la Giustizia non arretrano più”. Sono sue parole.
Dal Consigliere regionale della Lega, Marco Landi, apprendiamo di un suo incontro con un altro Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, dal quale avrebbe avuto assicurazione per una ennesima proroga di dodici mesi e che, nel corso del prossimo anno, il Governo “lavorerà per raggiungere l’obiettivo più importante: mantenere definitivamente la sede distaccata di Portoferraio”.
Al coro degli onorevoli di “buona volontà” si è aggiunta anche la deputata di Forza Italia Chiara Tenerini che ci ha detto di aver incontrato il Vice Ministro, sempre alla Giustizia, Paolo Sisto. Erano presenti anche il Sindaco Zini e quello di Lipari, l’Avv.Paolo Di Tursi e Adalberto Bertucci come Coordinatore locale di Forza Italia. E dal Vice Ministro ancora due impegni: proroga della “agonia” delle tre Sezioni insulari fino al 31 dicembre del prossimo anno e assicurazione che il Governo “ valuterà in modo attento e puntuale la possibilità di ripristino definitivo di tutte le Sezioni”. Di fronte soprattutto alla dichiarazione che sarà valutata “in modo attento e puntuale” la possibilità di mantenere in vita i Tribunali nelle piccole isole, c’è veramente da essere “lieti” come ha detto di essere l’On.Tenerini?
E’ dal 2012 che si va avanti di proroga in proroga. Sono passati invano 10 anni!E adesso abbiamo solo una certezza: una ulteriore proroga di 1 anno come annunciato in Senato dal Ministro della Giustizia Nordio. Per la stabilizzazione delle sezioni insulari il Governo si riserva di valutare se esiste la possibilità. Come ha detto il Viceministro Sisto.
Mi chiedo che cosa dovrebbe impedire di farla finita con le proroghe quando:
- E’ tuttora in vigore una legge, la n°148 del 2011, che fa obbligo di rispettare ben precisi criteri prima di procedere alla soppressione di un Tribunale. All’articolo 1 di quella legge è scritto che occorre tener conto non solo della estensione del territorio di competenza, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro, ma anche “della specificità territoriale del bacino di utenza con riguardo alla situazione infrastrutturale “. E’ quanto mai evidente che il legislatore pensò allora a territori periferici particolarmente disagiati come sono le piccole isole, la cui “specificità territoriale” impone di prescindere dai criteri oggettivi del numero degli abitanti o della quantità dei carichi di lavoro.
- Oltre alla legge n°148, esiste il Trattato di funzionamento dell’Unione europea che all’art.174 chiede agli Stati membri di prestare particolare attenzione alle Regioni periferiche ed in particolare a quelle insulari.
- Recentemente è stata approvata dal Parlamento una modifica dell’art. 119 della Costituzione con la quale si impone ai Governi nazionali e regionali di riconoscere “la peculiarità delle isole” e di promuovere tutte “le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”.
Non mi faccio molte illusioni su come andrà a finire questa incredibile storia. In dieci anni abbiamo ascoltato tante assicurazioni, tante promesse che poi puntualmente non sono state mantenute. E alla fiera delle assicurazioni e delle promesse hanno partecipato tutti. Non si è salvato nessuno dei partiti delle diverse maggioranze di Governo e delle opposizioni, dei loro Deputati o Senatori, Sottosegretari o Ministri.
Comunque, anche questa volta, non mi resta che aggrapparmi ad un filo, sempre più sottile, di speranza.
Giovanni Fratini