riceviamo e pubblichiamo
Mentre le tasche degli assessori regionali e dei politici nazionali continuano a gonfiarsi di bonus, vedi l’ultimo esempio di 5.500,00 euro erogato ai parlamentari per l’acquisto di smartphone e tablet, l’essere “comune” se non è adagiato su una barella o su una carrozzina ortopedica e deve sottoporsi a chemioterapia o radioterapia nei centri di Livorno, Pisa o Firenze, deve andarci con le proprie gambe e a sue spese. Questa, in sintesi, la Delibera Regionale n° 1156 del 7 ottobre u.s.
Poco importa alla Regione se noi abitiamo su un’Isola e distanti da un centro attrezzato oncologico; poco importa se dopo questa terapia e trattamento, particolarmente invasivi, tu ti possa sentir male o vomitare o rantolare dai dolori oppure sentirti svenire magari sotto la pioggia o in qualche angolo di strada sperando, se si è soli come tanti malati, che qualche anima pietosa ti aiuti e ti assista fino a prendere il treno o la nave.
Questa delibera è l’ennesima disposizione Regionale che colpisce ancora una volta malati, malati gravi e cronici Elbani che hanno la colpa di deambulare (camminare con le proprie gambe) nonostante la gravità della propria patologia.
Sappiamo quanto le spese sanitarie influiscano sulla spesa pubblica, ma in fondo non è proprio lo Stato, e a cascata la Regione e la Provincia, a doversi prendere cura del proprio popolo? Questa decisione ferisce pesantemente persone fragili; persone sole; persone non autosufficienti che dovranno affrontare spostamenti e situazioni critiche. Questa delibera inoltre umilia quei soggetti, ossia persone con limitazioni più o meno importanti nell’autonomia personale e economica, e che non hanno nessuno che possa aiutarli. Ma è davvero questo il problema economico che affligge la nostra Nazione? E’ su questo “risparmio” che si basa il futuro della Sanità Pubblica?
Non è bastata la pandemia ad accanirsi sulle persone fragili e malate senza sapere come e quando curarsi?
Non bastava il caro bollette che non permette a molti malati e anziani fragili di curarsi e a volte di comprarsi da mangiare. Non è bastato il Decretone in cui si decide che gli anziani Diabetici o portatori di disabilità devono “emigrare” per riavere la patente di guida? Non basta l’incubo continuo e costante di queste persone, specialmente se sole, che in caso di malore improvviso derivato dalla propria patologia non trovano la sera, la notte e nei festivi, chi possa curarli perché è stata abolita su tutto il territorio Elbano la Guardia Medica?
Una delibera a nostro parere incostituzionale nel punto in cui si rispecchia nell’art. 32 della Costituzione e il silenzio, ancora una volta passivo dei sindaci, aiuta chi limita i diritti sanitari nella loro totalità a tutte le persone che invece ne hanno diritto a vario titolo.
Questa volta non ci fermeremo, vogliamo risposte e fatti. Negare il trasporto al malato oncologico e cronico perché riesce a malapena a camminare è assurdo e crudele e la Comunità non può tollerarlo.
Francesco Semeraro
Comitato Elba Salute
(NDR: crediamo sia opportuno suggerire ai nostri lettori di prendere visione anche del testo della nota ANPAS, a firma di Paolo Magagnini - pubblicata da Elbareport - che propone una lettura diversa della vicenda e rassicura sulla continuità della erogazione delo servizio per i pazienti elbani...)