Sono un tifoso di calcio e lo confesso seguo i Mondiali. Come molti mi sono chiesto come furono assegnati al Qatar. Facciamo un passo indietro.
Tutto comincia il 23 novembre 2010 al pranzo organizzato all’Eliseo. Erano presenti il Presidente francese Nicolas Sarkozy, il numero uno UEFA Michel Platini e Tamim bin Hamad Al Thani, all’epoca dei fatti figlio dell’emiro, oggi emiro del Qatar. Di cosa parlarono nessuno lo sa, ma sono noti gli eventi che hanno fatto seguito. Dieci giorni dopo la FIFA si riunisce e decide di assegnare i Mondiali di calcio 2022 al piccolo emirato. Il Paese meno indicato e ad alto rischio visto anche l’elenco delle concorrenti, tra cui i favoritissimi Stati Uniti e l’Australia. Le maggiori preoccupazioni per la sua posizione geografica e dal ruolo poco chiaro circa la questione terrorismo. Il Qatar è situato nel cuore del Medio Oriente, vicino di casa di quei territori che negli anni hanno visto cellule integraliste e terroristiche e secondo diverse accuse, come finanziatore ISIS o affini. La svolta fu la telefonata di Michel Platini al presidente della FIFA Sepp Blatter. “Sepp, ho un problema e se ce l’ho io ce l’hai anche tu. Sarkozy mi ha chiesto di votare per il Qatar e mi ha detto che anche i miei amici devono andare in quella direzione”.
Poi il FIFAGATE… e arriviamo ai giorni nostri.
Amnesty International ha dichiarato che è tempo che venga fatta luce sulle violazioni e gli sfruttamenti. Le migliaia di vittime sul lavoro nella costruzione degli stadi in Qatar per i Mondiali di calcio non sono l’unica e tragica violazione dei diritti umani. Le donne sono discriminate per legge e assenti dalla vita pubblica, le autorità reprimono chi protesta contro le istituzioni e la comunità Lgbtqia+ criminalizzata dalla legge che prevede il carcere.
Il – J’accuse – di Amnesty International in 5 punti.
1. Chi critica il governo e le istituzioni viene arrestato e può scomparire nel nulla per settimane.
2. L’omosessualità è punita col carcere. Le persone transgender arrestate devono seguire terapie di conversione per poter essere liberate.
3. La tortura viene ancora usata, ad esempio per estorcere confessioni e poter condannare chi esprime il dissenso.
4. Le donne non possono sposarsi, studiare all’estero o accedere ai servizi di salute riproduttiva senza il permesso del padre/fratello/marito.
5. Esiste ancora il lavoro forzato, per costruire gli stadi i lavoratori sono stati sfruttati fino allo stremo e migliaia sono morti. Nessuna di queste morti è mai stata indagata.
La FIFA e il Qatar devono risarcire i lavoratori sfruttati. Tuttavia, il Qatar per non essere considerato un paria dovrebbe mettere in campo tutto il necessario per garantire i diritti umani, delle donne, dei lavoratori e Lgbtqia+. La FIFA dovrebbe modificare i propri criteri di scelta e gli attuali dirigenti dimettersi. Da tifoso dico a voce alta – Mai più i Mondiali di calcio a Stati canaglia.
Enzo Sossi