Il sindacato dei pensionati Spi Cgil dell'Elba, nell'ultima riunione della segreteria, ha discusso del problema del caro carburante che va a colpire anche numerosi pensionati assieme ad artigiani e commercianti, oltre che ad ogni famiglia isolana.
Era presente il responsabile di zona Franco Dari e altri membri tra cui Mario Martorella, Fabrizio Antonini, Pirro Taddei e Nello Tarea.
E' stata pure discussa, per l'ennesima volta, la situazione deficitaria della Casa della salute di Rio Marina, dove non sono stati realizzati i vari servizi sanitari di base, promessi nella inaugurazione del 2018.
"Il costo esoso - dice Dari -che ognuno nota nel recarsi nei vari distributori dell'isola, va a colpire a 360° le finanze di ogni categoria e in particolare a lamentarsi di ciò è la Coldiretti, che addirittura arriva a dire che si lavora in perdita, ad esempio nel settore vivaistico. Questi costi appesantiti dalle accise impediscono in certi casi l'attività nel settore agricolo ma anche in altri comparti. E pensare che ai tempi di Mussi, parlamentare piombinese, era stato ottenuto un decreto con tasse agevolate per le isole minori, disposizione di legge che ora non esiste più. Il governo deve intervenire perché non è possibile sostenere questa situazione nell'interesse generale degli italiani".
Per il discorso Casa della salute ribadisce la situazione, essendo stato presente all'inaugurazione avvenuta nella primavera del 2018, Pirro Taddei, che fa parte della segreteria, il quale evidenzia che da 5 anni sono rimaste disattese totalmente le promesse fatte a suo tempo durante l'avvio della struttura, presente il dottor Giovanni Donigaglia responsabile della ASL isolana di allora e l'assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi.
"Furono promessi ambulatori di vario tipo - dice- con strumenti ecografici, per attuare un decentramento sanitario rispetto all'ospedale che esiste a Portoferraio. Sarebbe stato necessario avere, nella Casa della Salute, la presenza di un diabetologo, un cardiologo, un pediatra, ma in realtà questa struttura è aperta dal lunedì al venerdì, per solo un'ora e mezzo al mattino e si fanno solo i prelievi del sangue il lunedì e il venerdì è poco altro. In organico ci sono solo due infermieri e un medico di base, quindi sono state disattese tutte le promesse fatte a suo tempo. Non è possibile rimanere in questa situazione di stallo e chi governa la Toscana e la ASL deve agire".