La Procura della Repubblica dei Milano a notificato a Vincenzo Onorato ed ai due figli l'avviso di conclusione delle indagini preliminari del Caso Moby-CIN per il quali i magistrati milanesi ipotizzano sia stato commesso unitamente ad altri reati finanziari anche quello (molto grave) di bancarotta fraudolenta.
Secondo quanto pubblica il quotidiano "La Stampa" "... Mentre Cin e Moby stavano naufragando per via dei debiti, l’armatore Vincenzo Onorato e i figli Achille e Alessandro non si facevano mancare nulla. Dall’appartamento da 2 milioni di euro in piazza San Babila, a due passi dal Duomo di Milano, ufficialmente «a uso di rappresentanza della società» di fatto utilizzato come casa personale da Vincenzo Onorato, all’acquisto e ristrutturazione di villa Lilium ad Arzachena in Gallura, casa di vacanza della famiglia, per 4,45 milioni di euro, fino anche alla ristrutturazione degli appartamenti della madre a Napoli per 700 mila euro. E poi altri 700 mila euro per noleggiare Aston Martin, Rolls Royce e Maserati, e 2,8 milioni per affittare un jet privato, un Falcon 2000EX, e ancora 400 mila euro per l’affitto di altri appartamenti a Milano per i figli".
Il Quotidiano diretto da Giannini si sofferma poi sull'esborso milionario delle società per compensare le indennità di carica di Presidenza del C.D.A. (3.000.000 doppio rispetto alla media di altre società estere assimilabili).