Pare di assistere ad un’insanabile lotta che divide politicamente da anni gli Stati Uniti evidenziando la dicotomia anche dopo le elezioni del novembre scorso che hanno portato alla Camera una maggioranza repubblicana. A Washington sono cominciate le udienze dei leader più potenti del GOP per fare interventi chirurgici esplorativi sul Presidente Joe Biden e sulla sua famiglia. Jim Jordan, rappresentante alla Camera per lo Stato dell’Ohio, uno dei più fedeli sostenitori dell’ex Presidente Donald Trump ha lanciato una nuova inchiesta sulle presunte – interferenze – del governo federale verso i conservatori. Pare stia cercando di dimostrare l’esistenza di una cospirazione dei democratici tra uno Stato profondo, un intrigo dei media, dei social e che l’FBI e altre agenzie prendono di mira i conservatori per le loro convinzioni politiche. La linea seguita è quella di rivolgersi ai cittadini che sono stati presi di mira dal loro governo, di avere notizie dai media, di sentire gli agenti dell’FBI che si sono fatti avanti come informatori. Pare un ritorno al passato, all’inquisizione del XV secolo in Spagna, ma con un moderno Torquemada con stile staccato, con domande rapide, con cambi repentini di direzione passando da un testimone all’altro per prendere alla sprovvista. Chino sul microfono, senza mai indossare la giacca, prende a pugni le sue accuse con il pollice e l’indice alzati, poi abbassa la testa e scruta sopra gli occhiali come un segugio che fiuta la risposta. Spesso pone domande a cui sa che nessun testimone può rispondere, gli serve per creare come l’impressione che ci sia un insabbiamento o per suggerire che è in corso qualcosa di losco.
Il Torquemada del XXI secolo inizia le udienze quasi sempre con citazioni di funzionari o documenti che potrebbero non supportare la sua tesi ma che creano una narrazione di illeciti. Quando un testimone dice qualcosa che contrasta o smentisce la sua storia lo interrompe e cerca un’altra strada. Non appare mai isterico come altri suoi colleghi quando si esibiscono nei media conservatori: è educato, professionale, preparato e di conseguenza efficace.
Tuttavia, a volte non riesce a mettere in crisi la sua preda. Vi sono testimoni che si preparano per un calvario forse attingendo a performance del passato con l’espressione addolorata sul viso mentre il moderno Torquemada lancia le sue teorie, le sue accuse, la vittima con lo sguardo da insegnante aspetta che il ragazzo più irrequieto in fondo alla classe smetta di fare i capricci, si rifiuta di lasciargli stabilire il ritmo con i suoi cambi di direzione dell’accusa. Sono i funzionari più talentuosi, forse più preparati, ma il novello Torquemada sta assaporando la possibilità di mettersi al lavoro con testimoni inesperti che già temono le loro nomine.
Enzo Sossi