Sentiamo parlare con sempre maggiore insistenza da esperti e dai media internazionali di una possibile invasione da parte della Cina dell’isola di Taiwan, cerchiamo di conoscerla.
Taiwan è una piccola nazione insulare, a 180 km dalla Cina. Comprende città moderne, templi cinesi tradizionali, località con sorgenti termali, un paesaggio montuoso. La capitale Taipei è conosciuta per i vivaci mercati notturni, l’arte imperiale, un grattacielo a forma di bambù. La sua popolazione è di circa 23 milioni di abitanti, la lingua il Mandarino cinese.
L’Italia nel dopo pandemia ha effettuato un cambio di strategia in politica estera nella ragione dell’Indo-Pacifico e nello Stretto di Taiwan. Il nostro Parlamento con una mozione approvata a maggioranza ha indirizzato il governo a collaborare con l’Unione Europea e la NATO per una strategia comune in Asia orientale, poiché la Cina avrebbe potuto utilizzare l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin per una politica aggressiva ed una possibile invasione armata di Taiwan.
L’isola dal 1683 al 1895 faceva parte dell’Impero cinese, poi fu colonizzata dal Giappone e restituita alla Repubblica di Cina alla fine della Seconda guerra mondiale. Nel 1949, Taiwan si è separata dalla Cina comunista con un governo formato dagli oppositori fuggiti da Mao Zedong. Nel 2022, il leader cinese Xi Jinping, ha dichiarato di volere la riunificazione dell’isola alla Cina e di non rinunciare all’uso della forza per ottenerlo. I leader taiwanesi, da parte loro, chiedono alla comunità internazionale di riconoscere la legittimità di Taiwan ad esistere come Stato indipendente ed a preservare lo status quo che non recida i legami economici con la Cina.
Nel 1979, la Cina comunista viene riconosciuta dagli Stati Uniti che nello stesso tempo hanno cessato di riconoscere Taiwan. Da allora Washington ha continuato a fornire armi a Taiwan, ma ha anche detto che non si impegna a difendere il suo territorio in caso di attacco cinese. I politici statunitensi si riferiscono alla posizione della loro nazione come – ambiguità strategica –. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha posto fine a tale ambiguità politica, affermando più volte, che l’esercito statunitense interverrà per difendere Taiwan in caso di attacco dell’esercito cinese.
L’importanza di Taiwan usufruisce di uno scudo di silicio. Molti analisti hanno detto che il ruolo predominante dei semiconduttori nell’isola la protegge da un attacco cinese. I semiconduttori sono utilizzati per fabbricare i computer, gli smartphone, le automobili e persino i missili balistici. La produzione è di fatto concentrata ad un ristretto numero di aziende denominate – fonderie –. Una delle più importanti è la taiwanese TSMC, che rappresenta più della metà del mercato mondiale. In totale, le fonderie taiwanesi rappresentano quasi i due terzi di questo mercato. Le grandi aziende tecnologiche dipendono quindi da Taiwan per le loro forniture, in particolare le multinazionali cinesi e USA.
Tuttavia, l’Italia e Taiwan hanno una forte partnership basata sui principi democratici di indipendenza e di diritti umani. Entrambe hanno un interesse comune a mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e nella regione dell’Indo-Pacifico. Purtroppo, i venti di guerra pare che soffiano con sempre maggiore insistenza sulla piccola nazione che deve fronteggiare il drago cinese.
Enzo Sossi