L’ex Presidente Donald Trump si deve presentare davanti al tribunale di Manhattan per le foto segnaletiche e le impronte digitali, altrimenti viene arrestato e messo in prigione. Uno shock per milioni di suoi sostenitori. Decenni di elusione di responsabilità sono finiti. A New York il Gran Giurì ha votato per la prima volta nella storia l’incriminazione nei confronti di un ex Presidente, una decisione epocale che minaccia di creare divisioni ancora più profonde in una nazione già polarizzata dal suo ex leader. Trump dovrebbe comparire la prossima settimana per essere accusato di un pagamento – ma anche di altri reati – ad un’attrice di film per adulti che risale alle elezioni del 2016. L’accusa è l’ultima svolta sbalorditiva di una tumultuosa vita e carriera politica di Trump, forse la conclusione di una presidenza che ha travalicato i limiti del suo ufficio e lo ha fatto diventare il primo ex Presidente degli Stati Uniti ad essere messo sotto accusa.
Le prossime elezioni presidenziali del 2024 potrebbero essere contaminate agli occhi di milioni di suoi sostenitori che già credono alle sue bugie secondo cui le elezioni del 2020 gli sono state rubate. Trump sostiene che l’atto di accusa presentato dal procuratore distrettuale di Manhattan, un democratico, è un esempio di persecuzione politica progettata per impedire il suo ritorno alla Casa Bianca. Dichiarazioni che seguono le menzogne e l’incitamento dell’ex Presidente che hanno scatenato un assalto di massa al Campidoglio degli Stati Uniti due anni fa, per questo si temono ulteriori violenze. La polizia di New York ha già aumentato la sicurezza intorno al tribunale.
Indubbiamente, ciò rappresenta un momento grave per gli Stati Uniti, dal momento che Trump cercherà sicuramente di screditare il sistema giudiziario nello stesso modo in cui ha cercato di infrangere la fiducia nel sistema politico dopo avere perso le elezioni nel 2020. Non ci sono precedenti in quella che viene considerata la democrazia più potente del mondo di Presidenti messi sotto accusa e incriminati, quindi le istituzioni e l’unità della nazione devono affrontare una prova difficile se non fatale. Trump, forse per decenni è andato sopra le righe, la sua mancanza di vergogna, così come il suo atteggiamento aggressivo hanno fatto sì che se la cavasse con un comportamento che nel tempo avrebbe condannato altri magnati e politici. Come qualunque persona incriminata, Trump gode della presunzione di innocenza. Ci sono molti esperti in materie legali che pensano che questo particolare caso verso Trump possa essere discutibile e se giustifichi questo straordinario passo storico.
Trump ha preparato il terreno per mesi e crede chiaramente di poter in tutti i casi trasformare l’accusa e presentarsi come vittima di persecuzioni politiche e così aumentare la sua possibilità di essere scelto alle primarie repubblicane come candidato alle prossime elezioni presidenziali.
La questione: un elettorato nazionale vuole davvero un Presidente che è stato incriminato? Questo caso potrebbe non rappresentare nemmeno la peggiore minaccia giudiziaria per Trump. Ci sono chiari segnali che potrebbe essere incriminato anche in altre indagini, come quello dei documenti segreti e riservati e il suo tentativo di condizionare la vittoria del Presidente Biden nello Stato chiave della Georgia. Trump ha negato ogni illecito in tutti i casi, ma potrebbe trovarsi di fronte a un pantano legale.
Tuttavia, nonostante le minacce di Trump, le razioni estreme dei suoi sostenitori al Congresso e il nuovo incubo politico in arrivo, l’accusa del procuratore di Manhattan è andata in qualche modo a rispondere a una domanda fondamentale per la sopravvivenza della democrazia americana. Tutti, anche un ex Presidente sono uguali davanti alla legge.
Enzo Sossi