La questione dell'allungamento della pista dell'aeroporto dal quale dipenderà il futuro turistico, occupazionale ed economico della comunità Elbana ha infiammato il pubblico dibattito per l'importanza della posta in gioco e gli aspetti controversi della vicenda.
Ricordiamo che l'aeroporto insiste nel Comune di Campo nell'Elba ed il Sindaco Montauti, da sempre contrario al suo ampliamento che aprirebbe l'Elba ai mercati internazionali in bassa stagione, per sgravarsi di ogni responsabilità agli occhi dell'Elba ha demandato la decisione all'esito di un referendum che si terrà il 23 aprile prossimo.
Il cui esito appare scontato perchè i seggi apriranno nella sola Marina di Campo - dove si trova l'aeroporto e dunque i soli contrari - con esclusione delle frazioni di San Piero, Sant'Ilario, Seccheto, Cavoli e Fetovaia, nelle quali risiede circa la metà della popolazione del Comune.
Sui giornali digitali e cartacei sono intervenuti i molti a favore del prolungamento della pista ed i pochi contrari. Fra questi ultimi meritano attenzione e comprensione i residenti della valle oggetto del prolungamento, dove il progetto prevede l'esproprio delle loro case. Essi vengono utilizzati come "scudo umano" dal Sindaco Montauti per giustificare la propria contrarietà all'aeroporto, che in caso di prevalenza dei no al referendum cesserà di esistere, con gravi inconvenienti di ogni genere: economici, sociali, sanitari.
In questa situazione drammatica è il caso di rammentare che il "masterplan" redatto nel 2009 dalla Regione con diverse ipotesi tecniche di ampliamento dei piccoli aeroporti regionali, per quello di Campo nell'Elba ipotizzava due possibili interventi.
Il testo introduce come segue il tema: "In questo paragrafo vengono verificate le condizioni per un ampliamento della pista dell’aeroporto in relazione alle previsioni future della domanda di trasporto aereo e alle caratteristiche generali dell’area in cui l’aeroporto è ubicato..... Per valutare le effettive possibilità di potenziamento dell’aeroporto, è stata esaminata l’ipotesi di variare l’orientamento della pista in modo tale da ottenere un sensibile incremento della lunghezza disponibile per il decollo.....Per ottenere un significativo incremento della potenzialità dell’aeroporto, sarebbe necessario prevedere una variazione dell’orientamento della pista che consenta un allungamento della stessa.... questa ipotesi comporta la completa ricostruzione della pista, la costruzione di un nuovo depuratore, lo spostamento del fosso della Galea e della parte terminale del Fosso della Pila (All. 9.C). L'ipotesi di intervento è fattibile da un punto di vista della disponibilità di spazi a terra liberi da edifici, fatta eccezione per il depuratore che andrebbe spostato in altro sito (v. Masterplan 2009: "Gli aeroporti della provincia di Livorno - da pag. 181 a pag. 196).
Ad una sommaria lettura pare di capire che a differenza dell'attuale progetto che prevede il mantenimento dell'attuale pista e il suo prolungamento in direzione della valle abitata, con attraversamento della strada provinciale da modificare in modo radicale e costoso e molteplici espropri di ville ed abitazioni private in nome del superiore interesse pubblico, ne era stato ipotizzato un secondo realizzabile in spazi a terra liberi da edifici mediante rotazione della pista sul proprio asse verso nord, con prolungamento della pista in direzione dell'attuale pista dei go-kart.
Se gli enti competenti avessero optato per questa seconda soluzione, oggi i proprietari delle abitazioni non protesterebbero per gli espropri, non ci sarebbe il referendum e l'aeroporto potrebbe essere allungato in misura tale da renderlo idoneo per l'atterraggio di velivoli di maggiore portata provenienti da rotte internazionali.
Il fatto che fossero stati redatti due progetti di fattibilità, significa che entrambi erano tecnicamente realizzabili e dunque sarebbe interessante venire a conoscenza delle ragioni per cui alla fine è stato adottato quello più penalizzante e costoso sotto tutti i punti di vista e chi ha preso tale decisione.
Quale che sia la ragione di tale scelta dagli effetti scellerati, essa è stata presa all'insaputa degli Elbani. Come sempre. E' allora evidente a chiunque che solo l'istituzione del Comune dell'Isola d'Elba consentirà all'Elba oggi frazionata in sette amministrazioni di unirsi e acquisire quel potere istituzionale e quei Finanziamenti Europei di Sviluppo Regionale (FESR) riservati ai soli Comuni con più di 30.000 abitanti per investimenti infrastrutturali quali l'aeroporto, l'ospedale e molti altri. Quei poteri e risorse che soli rendono possibile una visione unitaria per il bene dell'Elba oggi impedita da Sindaci divisi e miopi. Sta accadendo con l'aeroporto e l'ospedale, è accaduto con il desalinizzatore, accadrà fino a quando non sarà realizzato il Comune dell'Isola d'Elba.
Stefano Martinenghi
per il Comitato 'Elba in Comune'