Certo, se devo pensare al nostro aeroporto, non posso che pensare ad un suo sviluppo. Ma il punto cruciale è: quale sviluppo e come ottenerlo? Ad oggi abbiamo un progetto commissionato da Alatoscana che ci dice come si può ampliare la pista per far atterrare gli ATR 72. Ma chi ha certificato che all’Elba servono gli ATR72 e che per far funzionare l’aeroporto bisogna allungare la pista? A me risulta che non lo abbia stabilito nessuno e proprio questo è il vulnus su cui stanno scontrandosi i favorevoli e i contrari all’allungamento della pista.
Penso anche che quello generato dall’aeroporto rimarrà comunque un turismo di nicchia, un turismo medio-alto, molto importante per l’isola, che guarderà più alla comodità del servizio (leggesi frequenza dei voli) che al prezzo del servizio stesso. A questo tipo di turismo, compresi coloro che hanno gli aerei privati, interessa arrivare velocemente a destinazione senza preoccuparsi del costo da sostenere.
Io non nego che magari sarà necessario allungare la pista per farci atterrare gli ATR72, ma dico che non c’è nessun Piano Industriale che lo sostenga. E chi deve fare questo Piano Industriale? Secondo me non ci sono dubbi, sono anni e anni che lo dico: lo deve fare Toscana Aeroporti, che invece di dare ultimatum al Sindaco di Campo e quindi a tutti gli elbani, si comporti per quello che è, una società che gestisce gli aeroporti di Firenze e di Pisa e che deve avere l’onere e l’onore di gestire in prima persona anche l’aeroporto dell’Elba. E prima di tutto Toscana Aeroporti deve predisporre un piano industriale che indichi il percorso più adatto per lo sviluppo del nostro aeroporto. Aerei più grandi e pista più lunga oppure aerei che passano utilizzare la pista attuale? Senza un piano industriale fatto da professionisti del settore ho l’impressione che parlare oggi di sviluppo dell’aeroporto siano solo parole al vento.
E’ per questo che penso che sarebbe utile un momento di riflessioni su quello che dovrà essere il futuro del nostro aeroporto, compresa la sospensione del Referendum, in attesa di un Piano Industriale che valuti le varie opzioni di sviluppo possibile. E se il Piano Industriale di sviluppo dei flussi dell’aeroporto indicherà una sola opzione oppure ci saranno più opzioni, come credo, allora si potrà anche indire un referendum al riguardo. Lo suggerisco, sommessamente, anche al mio amico sindaco Davide Montauti perché ritengo che una sospensione del referendum sarebbe un gesto apprezzato dagli elbani e soprattutto dai Campesi che si stanno dividendo tra favorevoli e contrari sull’allungamento della pista che è una ipotesi che oggi non ha alcuna certezza tecnica e economica.
Nel 2020, quando sono stato candidato nelle file di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali, nel mio programma elettorale scrivevo così:
“Dell’aeroporto dell’Isola d’Elba si deve far carico Toscana Aeroporti, la società che gestisce le strutture di Pisa e Firenze. Del sistema aeroportuale toscano non ne fanno parte solo Pisa e Firenze ma ne fa parte anche l’Isola d’Elba e la Regione Toscana si deve far carico di questa incombenza e deve fare in modo che Toscana Aeroporti si occupi e quindi gestisca anche il nostro aeroporto perché noi abbiamo bisogno di professionalità che conoscano i mercati e soprattutto indichino la strada migliore per andare incontro a quelle che saranno le esigenze e le prospettive future del trasporto aereo elbano. Si parla anche di allungare la pista ma in realtà nessuno sa se sarà fattibile (ci vorrebbero comunque decenni) e neanche se sarà veramente necessario.
Personalmente io ritengo che la soluzione più attuabile e forse più corretta sia quella di avere tanti voli quotidiani con piccoli aerei da e per gli scali internazionali, gestiti da Toscana Aeroporti, di Pisa e Firenze. In questa prospettiva diventano indispensabili le destinazioni di Milano e di Roma senza dimenticare l’aeroporto internazionale di Bastia che dista solo undici minuti di volo da Marina di Campo. La proposta è quindi quella di utilizzare un “sistema di zanzare” che permetta ai nostri turisti di avere a disposizione voli giornalieri, di respiro almeno nazionale, da e per l’Elba”.
Ruggero Barbetti
Consigliere Parco Nazionale Arcipelago Toscano