Domani, 13 aprile presso il Centro Culturale De Laugier l’Autorità di Sistema Portuale MTS organizza un incontro sul tema “Accoglienza turistica dei passeggeri via mare”.
Per l’occasione crediamo opportuno pubblicare una richiesta di intervento inviata alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Pisa e Livorno da parte di Legambiente Arcipelago Toscano e di Italia Nostra sezione Arcipelago Toscano, in merito alla riproposizione, da parte della AdSP dell’Adeguamento Tecnico Funzionale relativo in parte al prolungamento del molo Alto Fondale già bocciato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nell’anno 2007. Servendosi strumentalmente dell’istituto del silenzio/assenso la stessa AdSP ritiene oggi consentito il progetto cassato con inoppugnabili motivazione 12 anni fa. Un progetto che, se realizzato, avrà conseguenze pesanti e irreversibili sia sulla percezione paesaggistica delle Mura Medicee e della stessa Darsena, sia sull’inquinamento da traffico marittimo e veicolare del fronte mare di Portoferraio.
“L’autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (di seguito AdSP) ha presentato nel 2020 al C.S.LL.PP. un progetto di Adeguamento Tecnico Funzionale (ATF) sostanzialmente identico ,seppure con alcune omissioni, ad un progetto di ATF presentato nel 2007 allo stesso C.S.LL.PP. – Sez. 3a e 2a e da questi bocciato nell’ Adunanza del 29/03/2007, prot. 209 con la seguente motivazione per quanto riguarda il banchinamento Alto Fondale:
“Iniziando dal “Prolungamento del molo Alto Fondale”, la proposta prevede essenzialmente un prolungamento di circa 64 metri dell’esistente banchina, per permettere l’attracco di navi da crociera di medie dimensioni; come conseguenza si avrebbe una minore lunghezza di circa m 50 della banchina dove attualmente attraccano i pescherecci. Come riferito dall’Autorità Portuale, i pescherecci che non avrebbero più posto in questa zona (“calata Depositi”) potrebbero attraccare in presso di una nuova banchina che si realizzerebbe con un altro adeguamento tecnico-funzionale (di cui si tratta in seguito), “ampliamento della radice del pontile n. 1 lato sud” o presso un’altra banchina.
Come già osservato in occasione della lettera n. 149 del 18.10.2006 riportata in premesse, questo primo adeguamento tecnico-funzionale non si ritiene ammissibile, in quanto si avrebbe una modifica della destinazione d’uso del banchinamento; pertanto, tale modifica richiederebbe l’attivazione di una procedura di variante di Piano Regolatore Portuale. Inoltre, si ritiene inopportuno che le previste navi da crociera attracchino a ridosso del centro storico soprattutto per l’impatto del notevole traffico di pullman a servizio dei crocieristi.”
Il progetto del 2020 è ritenuto, da parte dell’AdSP, approvato con l’istituto del silenzio-assenso ai sensi dell’art. 48 del D.L. n. 76 del 16/07/2020. In sostanza l’AdSP ha presentato il progetto pochi giorni dopo l’approvazione del D.L. contando sul periodo di inattività del C.S. LL.PP. relativo al mese di agosto. L’11 Settembre 2020 la stessa AdSP ha ritenuto approvato l’ATF precedentemente bocciato pur non avendo apportato modifiche sostanziali come essa stessa dichiara (vedi link Adeguamenti Tecnico Funzionali Portoferraio - Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale).
Il molo Alto Fondale che secondo l’ATF previsto dovrebbe essere allungato di circa 64 mt (dagli attuali 116 a circa 180) è già ora destinato all’ormeggio misto navi da crociera/traghetti come dichiara la stessa AdSP nel sito ufficiale (vedi link Porto di Portoferraio - Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale), tuttavia nella relazione tecnica del progetto 2020 l’Alto Fondale risulta destinato ai soli grandi traghetti. L’omissione delle navi da crociera è puramente formale e funzionale a evitare contestazioni o impedimenti che facciano riferimento alla bocciatura del 2007.
L’ampliamento del molo Alto Fondale è destinato in verità all’ormeggio di navi da crociera di medio/grandi dimensioni, di altezza, a partire dalla linea di galleggiamento, tale da impedire una ragionevole e organica fruizione storico/paesaggistica dell’impianto delle Mura Medicee e della stessa Darsena Medicea per chiunque abbia come punto di vista la linea costiera e lo stesso specchio acqueo della rada di Portoferraio.
La superficie ricavata dall’allungamento dell’Alto Fondale determinerebbe un ampliamento degli spazi a terra di circa 1500 mq da destinarsi, nelle intenzioni dell’AdSP, ad agevolare le procedure di imbarco e sbarco oltre che a parcheggi e alla movimentazione di pullman turistici.
Riteniamo che la sproporzione fra i benefici turistici ottenibili (qualche migliaio di crocieristi mordi e fuggi in più all’anno) e l’alterazione percettiva della perfezione e dell’imponenza morfologica dei forti medicei, della darsena e dello stesso conglomerato portoferraiese sia indiscutibile.
Ricordiamo che l’AdSP continua ad utilizzare l’escamotage dell’Adeguamento Tecnico Funzionale per effettuare interventi “spot” che non sono inseriti in una seria progettazione che faccia tesoro delle necessarie tutele dell’ambiente e soprattutto del mare.
E’ necessario che un‘Istituzione autorevole e competente indichi all’AdSP che ci sono dei limiti e delle regole che non si possono superare: ogni nuovo intervento sull’importante darsena di Portoferraio deve essere inquadrato in un’ottica progettuale che può essere solo incentrata nella stesura del NUOVO PIANO REGOLATORE PORTUALE che attendiamo ormai dal lontano 1959.
Per tale motivo preghiamo Codesta Spettabile Soprintendenza di intervenire affinchè l’AdSP si attenga alle prescrizioni indicate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e inizi, condividendolo con il Comune di Portoferraio, questo nuovo percorso.”