Devo confessare che la riunione tenutasi nella sede comunale, con l'ing. Broccardo di Alatoscana, mi aveva convinto sulla necessità di chinare il campo davanti all'interesse pubblico di ampliamento dell' aeroporto. Troppo utile, indispensabile favorire l'ingresso di aerei più capienti: turisti a frotte - era il messaggio - dal Nord Europa e magari da tutto il mondo, in numero impressionante, avrebbero garantito lunga vita all' aeroporto. E quindi vantaggi per gli elbani che potrebbero disporre senza limiti di tempo, di un mezzo che, anche durante l'inverno, raggiunge, ad esempio, Pisa in poco più di mezzora. Nello stesso tempo, un pò più di turisti con aumento di posti di lavoro etc.
I vari interventi sull'argomento e una più attenta riflessione mi hanno fatto cambiare opinione, perchè questo “aumento impressionante di turisti” non è, in effetti, tanto verosimile anche perchè, oggettivamente, il potenziale dell'aumento dei collegamenti nazionali, lo vedo poco sfruttato. E quindi, di che si parla?
Tanti sono certamente gli stranieri - è la prima osservazione che mi viene spontanea - che potrebbero arrivare, ad esempio, a Pisa prendendo, subito dopo, l'aereo per l'Elba, in partenza da quella città. Una strada da seguire, questa. La decisione di sacrificare alcune case (pur con l'ovvio risarcimento del danno) è concepibile sì, ma solo a fronte di un chiaro, evidente e documentato aumento del turismo straniero, partente dal Nord Europa. E questo aumento del turismo del Nord non è per niente documentato, è solo una ipotesi di lavoro che potrebbe forse esserci ma potrebbe anche esserci solo in quantità limitata
La riunione nella sede comunale ha registrato vari Sindaci elbani e varie associazioni di categoria elbane schierarsi nettamente per l'allungamento della pista. Be', è ovvio, loro - logicamente e comprensibilmente - non si pongono il problema dello stravolgimento del paesaggio campese ed è quindi conseguente che l' aeroporto è “elbano”, certo, ma tocca direttamente solo la comunità ed il territorio campese. Bene quindi il referendum tra i campesi, però devo dire che questa forma di “democrazia diretta” mi convince fino ad un certo punto. Bisognerebbe che ogni votante fosse documentatissimo sugli aspetti della problematica, forse non sarà così per tutti.
In sintesi ed in conclusione: sono convinto che le linee interne all'Italia vadano benissimo e sono quelle che dovrebbero essere sfruttate ancor più. Ho letto anche che ci sono aerei più capienti degli attuali in uso, da utilizzare sulle piste attuali di Campo, che quindi darebbero più redditività e non vedo quindi motivi per lo stravolgimento del territorio campese. Tutti questi milioni di euro che sarebbero immediatamente spendibili, mi preoccupano perchè si tratta di denaro pubblico e vorrei, semmai, che fossero spesi in modo diverso. Meglio, semmai, riparlare del problema tra qualche anno. Intanto, aumentiamo i collegamenti con gli scali più vicini. Ad esempio, due corse quotidiane, ogni giorno, provenienti da Pisa.
Guido Retali