In relazione alla lettera del Sig. Martinenghi gestore di una storica concessione in Fetovaia e facente parte di ASSOCOMELBA – CONFINDUSTRIA, pubblicata domenica 9 luglio circa la petizione con raccolta firme dell'iniziativa “SPIAGGE LIBERE“ mi preme puntualizzare quanto segue, sia a titolo personale che come sostenitore del Comitato Organizzatore:
• Le 1700 firme non sono affatto poche. Sono di sottoscrittori sia elbani, che proprietari di seconde case italiani o tedeschi, turisti europei in visita all'Elba (Irlandesi, Svizzeri, Francesi, Tedeschi, Spagnoli) e sono state raccolte nei giorni di mercato e alle porte dei
centri commerciali in una decina di presenze in diversi comuni con banchetti e presenze di volontari per poche ore nella bassa stagione turistica, cioè a maggio e inizio giugno.
Unica presenza vicino ad una spiaggia è stata alle Ghiaie per la chiusura della campagna.
• Hanno firmato assieme ai molti cittadini elbani, italiani e stranieri anche dei personaggi politici, degli attori, uomini e donne del mondo della scuola e della cultura, rappresentanti di associazioni ambientaliste e del turismo “outdoor”.
• Scopo dell'iniziativa non era quindi quantitativo ma bensì qualitativo e di comunicazione.
Cioè sensibilizzare cittadinanza e Sindaci con relative Amministrazioni Comunali Elbane e Regione Toscana al fine di ottenere un più corretto utilizzo di un “bene comune“, (quali sono le belle spiagge elbane e il mare antistante), per limitare il proliferare di concessioni (stabilimenti o punti blu di noleggio materiali da spiaggia) che relegano in parti sempre più ristrette, affollate e scomode da raggiungere i tratti di spiaggia libera per tutti.
• Nella petizione era altresì richiesta una particolare attenzione ai sentieri e agli accessi protetti alla spiaggia e al mare per i diversamente abili e persone anziane. Attenzione non rilevata neanche in tutti gli stabilimenti balneari e concessioni varie e quantomeno nelle parti di spiaggia pubblica e libera.
• Analoghe iniziative a quella elbana sono state attivate contemporaneamente sulla costa Toscana, in Sardegna, in Sicilia, a Trieste, ed è auspicabile una iniziativa nazionale affinchè la questione approdi ad una discussione in Parlamento.
• La proposta nostra è poi semplicemente basata su una risoluzione adottata dallo Stato Francese dal 2006 che si attiva per lasciare libere l'80% delle spiagge naturali e il 50% di quelle artificiali e con concessioni della durata max 12 anni non rinnovabili...e siccome pare che in Cote d'Azur, a Biarritz e in Normandie un qualche volano economico generato dal buon livello del turismo internazionale lo abbiano da diversi anni, (magari un tantino superiore a quello elbano in generale e di Fetovaia in particolare), ecco, non ci pare proprio un principio irrealizzabile politicamente, amministrativamente, economicamente.
Concludendo:
Va bene che ci siano imprese che investano sul territorio elbano, che correttamente lo gestiscano e che ne traggano economia e paghino le giuste tasse. Meno bene che queste imprese attraverso le larghe maglie di disposizioni nazionali e locali si “approfittino” di sempre maggiori tratti di costa per fini di lucro mettendole poi a disposizione di un indefinito turismo “benestante ed esclusivo" lasciando alla “gente normale” (siano essi elbani, italiani, stranieri) spazi sempre più ristretti e
senza servizi.
Mi permetto infine una chiosa diretta al sig. Martinenghi imprenditore turistico guardando le foto della spiaggia di Fetovia “apparecchiata“ per la stagione estiva: siamo sicuri che le quadruple o quintuple file di ombrelloni ben ordinati e relativi lettini e sdraio che la occupano per un buon 75% siano il miglior biglietto da visita per il turismo elbano?
Spiaggia irraggiungibile ed esclusiva, parcheggi quasi inesistenti e costosi, servizi e tariffe in spiaggia assai cari …
E vedere tanti ombrelloni con spazi semivuoti e un piccolo tratto di spiaggia libera confinante e mal utilizzato può anche andar bene per il turismo che Lei caro sig Martinenghi sostiene essere quello che viene sull'isola per avere a disposizione le comodità (parole sue), e di non portarsi appresso ombrellone e sdraio. E' quello quindi il turismo di qualità che fa diventare l'Elba una meta turistica ambita? Oppure è una semplice omologazione ai tanti ripetitivi tratti di costa toscana o romagnola?
Possono poi essere questioni astratte e ideologiche, come Lei le ritiene, ma noi titeniamo invece siano principi base legati a diritti di libertà, a questioni politiche, etiche e civili per cercare di vivere tutti meglio (ricchi, benestanti, lavoratori, poveri, persone con disabilità, anziani e bambini) in un paese democratico rispettoso del proprio territorio e dei propri cittadini, iniziando
dai più deboli e dai meno abbienti.
Per finire poi a momenti di svago, vacanza e e relax su una spiaggia che hanno lo stesso valore sociale, sia per chi ci arriva con l'auto pagando il parcheggio e l'affitto dell'ombrellone sia per per la famiglia che ci arriva col bus portandosi dietro asciugamani, materassini da gonfiare e borsa coi panini.
Buona estate sig. Martinenghi
Mauro Marinari
Comitato organizzatore Spiagge Libere
Circolo dell'Elba di Rif. Comuinsta
Unione Popolare Elbana