Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Pasquale Berti ha inviato all'Amministrazione comunale marinese (e per conoscenza anche al segretario comunale ed alla Minoranza) in merito ai bagni del Circolo della Vela di Marciana Marina.
Ho assistito al consiglio comunale del 30 agosto c.a. e, ascoltando l’interpellanza della minoranza sui nuovi gabinetti del locale Circolo della Vela, mi si è aperto uno squarcio nella memoria di quei tempi in cui sono stato sindaco pro tempore del Paese.
Ebbi la fortuna di poter organizzare i campionati mondiali di vela unitamente ad un circolo brillante, vivo e collaborativo (erano i tempi di Samorè, Canovai e Ruffilli), per il bene del paese.
In tale circostanza facemmo di tutto per essere all'altezza dell'avvenimento nelle nostre acque e, in questo contesto, ricordo molto bene il mio benestare esclusivamente verbale per il magazzino oggetto della suddetta interpellanza, ad uso temporaneo e connesso e limitato ai tempi dell'evento velico.
Non ricordo assolutamente alcuna mia autorizzazione scritta di alcun tipo.
Tutto ciò risulterà certamente a tutti coloro che già all'epoca operassero all'interno del Circolo.
Pertanto, il racconto reso dal Vice Sindaco in Consiglio non mi sembra che possa essere una ricostruzione esatta della verità.
All'epoca fu dato il benestare per i gabinetti al porto, successivamente regolarizzati dal Sindaco Ciumei e, alla data, utilizzati, purtroppo, come sede della pro loco marinese.
Per quanto sopra e per quanto, in generale presente sul territorio, forse contrariamente a quanto si pensi e si possa dire, è proprio compito dei politici, anche su autonoma iniziativa, vigilare sulla legalità.
In particolare, il riferimento al manufatto oggetto della città da interpellanza, invito ad esaminare la legalità dell'intera costruzione e della sua ultima veste, sempre ricordando che l'originale manufatto ─ il magazzino ─ fosse comunque temporaneo e limitato ad un breve periodo del lontano anno 1988.
Oggi siamo nel 2023.
Per quanto riguarda via Murzi, infine, ricordo un mio benestare verbale ad un suo uso da parte del Circolo della Vela, ma non certo una mia autorizzazione, per i lavori interni poi eseguiti dal Circolo: ciò risulta da una mia lettera, scritta da privato cittadino, al Circolo che me ne aveva fatto richiesta per conoscere il mio pensiero in merito.
Ricordo che ai tempi del mio suddetto benestare verbale il palazzo era già di proprietà comunale in quanto acquisito da parte della mia Amministrazione, per lire 50.000.000 dalla Provincia di Livorno.
Alle autorità competenti verificare la legalità degli atti.
Pasquale Berti