Sarà la madre di tutte le riforme, quella presentata da poco dal Governo attuale? Chissà, può darsi. E' sicura però una cosa: gli italiani in questo momento hanno trenta o quaranta problemi di vita, oggi, subito, nell' immediato e la riforma proposta vola in alto, molto in alto, per un futuro di là da venire. Ci saranno discussioni a non finire e molti contrasti tra i partiti politici, per questa riforma che, di certo, oggi e subito, non porterà alcun vantaggio agli italiani. Poi, forse tra qualche anno, chissà...
Ci vorrebbe invece, al momento, come in tutte le cose, l' introduzione di principi di concretezza e di buon senso in molti istituti giuridici dominanti, a mio avviso però, molto strampalati e molto illogici. Potrei fare tanti esempi, ma veramente tanti. Ne farò uno, poi magari , più avanti, potrò parlare anche di altri. Penso ad un problema che all' Elba non si pone, forse non si pone in nessun paese della nostra regione e, fortunatamente, in molte zone italiane. E' il problema della nettezza urbana . Voglio esemplificare. In un numero non alto di Comuni, ma comunque non bassissimo- la capitale dell' Italia, tra tutti- il servizio si risolve in una distesa di sacchetti pieni di rifiuti urbani, che nessuno toglie, una cosa assolutamente indecorosa e, soprattutto, un ambiente invivibile per chi passa e per chi vive intorno alle zone “inquinate”. Riflettiamo: ma è normale che succedano queste cose, è normale questo brutto e sgradevole inquinamento? E' normale questa specie di attentato alla salute pubblica, sotto gli occhi di tutti, per tanto tempo, continuo, ininterrotto? Non parlo del disagio di uno o pochi giorni, poichè l'imprevisto può sempre verificarsi. Parlo del disagio di mesi, che prosegue nel tempo , con regolarità sconcertante.E' evidente che quello che dovrebbe essere un servizio importante , è nella realtà un grande disservizio. Ed è altrettanto evidente che, se così avviene, significa che qualcuno non compie il proprio dovere. E questo qualcuno dovrebbe- secondo me- rispondere ad un giudice penale di un enorme disservizio, potrebbe essere il sindaco oppure l'assessore ai lavori pubblici oppure il responsabile dei lavori pubblici. Ma potrebbero essere anche altri, che contrastano - di fatto - la buon volontà del sindaco, dell'assessore ai lavori pubblici, del tecnico responsabile dei lavori pubblici.
Può essere complicato l'accertamento delle responsabilità, sicuramente. Ma, se il servizio non funziona, la cosa non può passare inosservata, come se si trattasse di un comportamento politico criticabile e niente altro.
Quello che io sostengo è che per questa intollerabile situazione, per questo intollerabile disservizio, ci deve essere una sanzione che non può essere certamente solo un pezzo di carta (cioè una condanna con la condizionale, ovvero nessuna pena). Sarà opportuna una sanzione economica elevata, come minimo, o altro da studiare. Ma deve essere chiaro che si deve applicare una sanzione. E questo discorso non vale solo in questo campo, ma in tanti altri.
Guido Retali