Il nostro bel paese, Marciana Marina, nel corso degli ultimi 50 anni, ha visto apparire più volte progetti di rifacimento o riqualificazione urbanistica della propria Marina, più o meno fattibili, più o meno ecoimpattanti.
Fortunatamente non é solo una “moda” moderna da social che esistano persone dotate di amore disinteressato per il proprio territorio, per le sue bellezze paesaggistiche, ambientali ed architettoniche e che vogliano vederle preservate da opere urbanistiche che una volta portate a termine sono irrimediabili. A maggior ragione se si tratta di interventi in materia di urbanistica portuale, i cui effetti sul territorio sono spesso incontrollabili ed imprevedibili, non solo a lungo termine. Basta andare a vedere ciò che sta succedendo in molti porti, anche toscani, di pressoché recente costruzione, spesso operazioni letteralmente fallimentari anche a livello economico. Ma senza andare tanto lontano basta vedere ciò che succede in casa nostra a seguito di ogni intervento costruttivo o “di difesa” che riguardi il mare: modifiche delle correnti, insabbiamenti, erosione, cambiamenti dei moti ondosi e via andando.
Per questo il 24 aprile 2010 fu costituito il Comitato Cittadino Porto Comune. Un gruppo variegato di cittadini che al di là di ogni credo politico si unì democraticamente, spinto dallo stesso senso civico di amore per il proprio territorio e desiderio di poter vigilare, essere informati e se necessario sensibilizzare, coinvolgere e mobilitare tutta la cittadinanza di Marciana Marina circa le problematiche relative alla realizzazione dell’approdo-porto turistico, nonché intervenire attivamente come interlocutore collettivo, nel rispetto delle istituzioni, in difesa della salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche del proprio paese e gli interessi dei suoi abitanti.
L’attuale minoranza comunale marinese ci ha chiamato in causa di recente, facendo intendere che il comitato sia “svanito” dopo la fine della mobilitazione generale messa in atto dal 17/03/2016, data della pubblicazione della delibera comunale dell’allora amministrazione in carica. Delibera che, finalmente, rese pubblici e quindi concretamente esaminabili gli atti di approvazione della variante del regolamento urbanistico e piano regolatore portuale. Se fino ad allora ben poco si era saputo perché di certo non era stata ritenuta prioritaria la consapevolezza della cittadinanza sull’ iter progettuale, lo “strumento urbanistico necessario dovuto alla legge”, redatto da professionisti del settore incaricati da quell’amministrazione, si rivelò essere un costoso, imponente, sotto troppi punti di vista discutibilissimo complesso di linee progettuali.
Non possiamo certo tediarvi ritornando ad esaminare punto per punto le criticità del progetto ma se desideraste rinfrescare la memoria tutto è ancora consultabile nero su bianco attraverso la nostra pagina Facebook o nel blog, lasciati aperti appositamente.
Possiamo quindi confortare la minoranza: il comitato non è affatto svanito ma rimane ben centrato sul suo ruolo, pronto ad intervenire tanto quanto prima.
Però, proprio perché non siamo né un organo politico né strumentale né tantomeno strumentalizzabile, non abbiamo avuto ragione di essere ancora al centro di faziosi dibattiti mediatici dopo l’avvicendamento della nuova giunta nel 2017.
La quale aveva sposato la causa del NO alle criticità di un progetto del genere, SÍ a migliorarlo, modificarlo, renderlo meno impattante per il bene della collettività, nei dovuti ambiti di legge, dato che purtroppo non era più possibile annullare quanto approvato ma almeno cercare di eliminarne le problematicità più forti. D’altronde sappiamo tutti molto bene come a volte sia più difficile smantellare qualcosa che costruirla ex novo.
I lavori in tale senso sono solo di competenza dell’amministrazione comunale; il ruolo del comitato non può essere quello di fare controproposte urbanistiche, come dovrebbe ben sapere la minoranza.
Comprendiamo che, specie al giorno d’oggi, sia difficile credere che possano esserci intenti avulsi da interessi personali. Viceversa é un dato di fatto incontrovertibile che ci siamo messi da parte, doverosamente, lasciando lavorare chi di competenza, una volta terminata la democratica mobilitazione generale per informare la collettività sulla portata di quel progetto che, ancora oggi, la minoranza si ostina a definire come “utile, fruttuoso” nonché “benevolo e rispettoso per l’ambiente, le attività umane e per i cittadini” ma che, proprio come la stessa minoranza ci ricorda, è stato formalmente rigettato per ben due, anzi tre! volte dai cittadini (ricordiamo anche la raccolta di firme contrarie sottoscritta da circa 2.000 persone), in tal caso definiti “confusi”. Tutt’altro! Non c’è niente di confuso nel desiderare e chiedere che le istituzioni proteggano il loro interesse e non portino avanti possibili scempi urbanistici ed ambientali del nostro paese, utili solo a sprecare milioni di euro e tali da compromettere anche l’attrattiva turistica del paese, principale fonte di sostentamento economico.
Ciò non toglie che, nel mentre, senza nessun bisogno di riflettori e risonanza mediatica, il Comitato stia continuando a fare ciò che faceva già da anni, chiedendo conto dello stato di lavori all’attuale amministrazione in carica.
Ci aspettiamo che alle parole seguano fatti concreti e che le modifiche promesse all’intera collettività possano essere effettuate. Oggi come allora siamo pronti ad intervenire nel caso in cui si rendesse necessario farlo, con questa o qualsiasi altra giunta dovesse avvicendarsi in futuro.
Comitato Cittadino Porto Comune - Marciana Marina