Il Consiglio Comunale del 30 novembre ha definito una parte importante della situazione finanziaria del Comune di Portoferraio. I provvedimenti presi in risposta al controllo della Corte dei Conti hanno determinato uno squilibrio del bilancio di circa 7 milioni di euro in forza del quale è stato deciso di ricorrere ad un piano di rientro pluriennale stimato, ad oggi, in dieci anni. Una parte della minoranza consiliare, utilizzando ad arte alcuni dati, cerca di far passare il messaggio, che ci aspettavamo,di scaricare l’intera responsabilità sulla Giunta Zini condendolo con una serie di considerazioni penose sulle future ricandidature. Siccome si vuole far confronti sui dati, allora diamole tutte le cifre, così come le ricostruisce la Corte dei Conti. Inoltre, per leggere correttamente i numeri, occorre far comprendere che ogni anno non può essere preso da solo. Spieghiamo: i numeri finali ricostruiti per il primo anno diventano i numeri iniziali dell’anno successivo e così a cascata fino all’ultimo portandosi dietro un effetto di trascinamento. Quindi i dati:
anno risultato Comune risultato Corte Conti differenza
2015 + 800.284,12 - 38.559,42 - 838.843,54
2016 + 679.488,81 - 804.901,04 - 1.484.389,85
2017 + 460.768,13 - 1.948,265,01 - 2.749.151,70
2018 + 1.467.154,10 - 1.590,454,36 - 3.057.608,46
2019 + 1.780.667,36 - 1.733.826,68 - 3.514.494,04
Questo è il quadro riportato dalla Corte dei Conti per il periodo 2015-2019. La nostra Amministrazione è entrata in carica ad inizio giugno 2019 con un bilancio di esercizio già approvato dalla precedente Amministrazione Ferrari. A questo punto, per disposizione della Corte, si è dovuto effettuare lo stesso trattamento anche agli anni successivi, in particolare 2020 e 2021 già chiusi con il rendiconto. L’effetto è stato il seguente:
anno risultato Comune risultato con differenza
criteri Corte Conti
2020 + 1.085.369,61 - 3.018.691,24 - 4.104.060,85
2021 + 204.543,57 - 4.541.413,39 - 4.745.957,39
Ma non è finita qui. I capigruppo della minoranza omettono di dire che la Corte dei Conti dispone nei confronti del Comune di effettuare altre azioni e trovare misure correttive su diverse ulteriori criticità rilevate già a far data dal 2014 e poi confermate per gli anni a seguire. Si tratta di:
a) fare una verifica effettiva e puntuale dei debiti e dei crediti del Comune, i famosi residui attivi e passivi.
b) effettuare una precisa ricognizione dei rapporti di debito/credito con le società partecipate. Segnaliamo che la Giunta Zini si è dovuta sobbarcare la ricapitalizzazione della Cosime de’ Medici per oltre 700.000 euro perché quando entrò in carica la Giunta Ferrari e il C.di A. della Cosimo erano in Tribunale con la surreale situazione del Comune che aveva fatto causa sé stesso (a proposito di competenza!)
c) disporre un’attenta verifica per tirar fuori tutte possibili passività (debiti fuori bilancio) che fossero presenti in tutta la struttura comunale
d) definire le partite ancora aperte attive e passive derivanti dallo scioglimento della ex Unione dei Comuni (anno 2012) e in quota al Comune di Portoferraio con un saldo negativo di (-) 701.897,21. Su questo fronte, come è stato ben argomentato in Consiglio Comunale, la precedente Giunta Ferrari deve spiegare alla città con quali atti è stato dato incarico all’allora Studio legale di ritirare il ricorso al TAR presentato dall’allora Amministrazione Peria contro il decreto regionale di scioglimento e quali fossero le non meglio precisate valutazioni e motivi politici addotti per ritirare il ricorso. Se invece fosse stato discusso dal TAR siamo certi che sarebbe stato respinto? E se, invece, fosse stato accolto in tutto o in parte magari avremmo evitato di pagare qualche centinaia di migliaia di euro.
Con questi presupposti e su questi dati si è arrivati al rendiconto del 2022 che riporta lo squilibrio complessivo di oltre 7 milioni. Ma è di tutta evidenza che quel rendiconto non è un dato a sé stante riferito esclusivamente all’anno 2022 ma, piuttosto, il luogo finale di una ricostruzione complessiva del bilancio del Comune di Portoferraio di quasi dieci anni.
L’ipotesi poi, sempre della minoranza, che arriveremo addirittura a 10 milioni con il 2023 e pura strumentalizzazione politica non essendoci nessun dato a supporto.
La fase che si aprirà, con il piano di rientro da approvare entro 90 giorni con i pareri favorevoli di Corte dei Conti e del Ministero, sarà certamente impegnativa e difficile, ma non catastrofica come la si vuole immaginare. Ci sarà da riorganizzare uffici e servizi, gestire e monitore entrate e spese, fare scelte innovative e aggiuntive sul fronte delle risorse, recuperare altre risorse come ad esempio la fine dei piani di ammortamento di alcuni mutui importanti. Infine il famoso rendiconto 2022, a fronte del disavanzo in parte corrente di oltre 7 milioni, proprio per effetto delle ricostruzioni fatte dalla Corte dei Conti e con i criteri imposti dalla Corte, ci consegna anche un importo di circa 5 milioni di risorse vincolate o destinate agli investimenti che potranno quindi essere messe a disposizione di interventi e lavori per la città e non potranno essere utilizzate in altro modo.
L’Amministrazione Comunale