Riceviamo e riportiamo qui di seguito il testo delle osservazioni al Piano Strutturale di Capoliveri formulate da Ruggero Barbetti.
Il sottoscritto Ruggero Barbetti, componente del Consiglio direttivo del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, in proprio e nell’interesse pubblico in generale anche per la carica istituzionale che ricopre, in relazione alla adozione del Piano Strutturale di cui all’oggetto, formula le presenti Osservazioni.
PREMESSO CHE..........omissis
OSSERVA
A - che data l’omogeneità dell’”insediamento diffuso”, come indicato nella QC8, questo dovrebbe essere individuato in modo organico e coerente negli elaborati PR4 e PR5 definendo complessivamente le aree ove sono presenti edifici limitatamente ai loro resedi come Tessuto urbano puntiforme (TR5) Tessuto sfrangiato di margine (TR7), dato che, tutto quanto qui evidenziato, ha una omogeneità tipologica prevalentemente residenziale puntiforme e a bassa densità per cui devono essere individuati con un’equilibrata e “uguale” disciplina urbanistica. Quanto sopra sia per quanto riguarda i territori della frazione di Lacona e degli altri nuclei insediati principali, con l’inspiegabile dimenticanza per quanto riguarda Straccoligno (Lido, Marcone, Pareti, Innamorata, Naregno), sia per quanto riguarda il Capoluogo dove sono state inserite zone di territorio urbanizzato “eliminandone” altre che avrebbero più motivazione e corrispondenza alla definizione data.
Solo a titolo esemplificativo, per il nucleo di Capoliveri essere allargato il perimetro del TU verso la zona ovest del centro urbano di Capoliveri che indicativamente è compresa tra la vecchia strada che porta alla Madonna delle Grazie e la località di Barabarca. Così come dovrebbe essere allargato il perimetro nella zona di Fonte di Rose e nelle aree contigue al Municipio dove, nel tempo ma anche recentemente, sono state rilasciate importanti Permessi di Costruire.
B - che siano corretti gli errori grafici per la mancata rappresentazione e definizione di alcune aree e edifici presenti nella QC8 ma non nelle successive PR4-PR5 PR6 quali strutture turistiche e spazi pubblici.
C - che sia aggiornata la cartografia con tutti gli edifici presenti in tutti gli elaborati del PS al fine di una corretta ed equa disciplina urbanistica.
D - che siano definiti all’interno del perimetro del PNAT le aree, gli insediamenti e le funzioni come indicati per quelli esterni al perimetro. Ciò perché la Variante al Piano del Parco rinvia alla pianificazione comunale per tutte le aree ricadenti in zona D.
E - che sia ridefinito il perimetro del territorio urbanizzato in modo corretto e omogeneo inserendo le aree con le stesse caratteristiche e rientranti nella definizione di cui al comma 3 dell’art. 4 della LR 65/2014 che recita “Il territorio urbanizzato è costituito dai centri storici, le aree edificate con continuità dei lotti a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio, turistico-ricettiva, le attrezzature e i servizi, i parchi urbani, gli impianti tecnologici, i lotti e gli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria”.
F - In conclusione, l’impressione avuta fin da una prima lettura è stata quella di un lavoro superficiale perché poco approfondito a cui manca una visione di quella che potrà essere la Capoliveri del futuro con gravi carenze per quanto riguarda le previsioni di pubblico interesse e in particolare la necessità di elevare il livello quantitativo e qualitativo degli standard, per favorire la formazione di un tessuto connettivo diffuso di spazi pubblici e servizi. Così come, incomprensibilmente, ci sono gravi carenze per quanto riguarda la necessità dell’adeguamento e della riqualificazione della rete infrastrutturale e delle criticità infrastrutturali per quanto riguarda in particolare la riorganizzazione del sistema della sosta permanente e temporanea. Basti pensare alla dimenticanza di individuare la zonazione del Canile comprensoriale la cui area viene invece zonizzata dal PS come area boschiva (con tutte le relative complicanze) oppure alla dimenticanza di zonizzare correttamente la previsione del parcheggio di Arigalardo (...)
Ruggero Barbetti