Quello di martedì è stato un Consiglio infelice per i cittadini, con la macchina amministrativa inerte e senza difesa dinanzi all’ennesimo consistente aumento della Tari. Non il primo e purtroppo non sarà neppure l’ultimo. E’ stato il direttore di ESA, invitato al Consiglio, a prospettare un’ulteriore balzo in avanti delle tariffe.
A giugno l’aumento fu del 7% ai privati. Ieri, la maggioranza ha approvato un aumento del 12%, per tutti, privati ed esercenti. E il prossimo anno? Forse un +20%. Noi, voto contrario.
Tuttavia da gennaio siamo senza centro di raccolta con grandi disagi per i cittadini. Da Pasqua in poi pure molti non residenti lamentano gravi disservizi, perché anche per prenotare soltanto il ritiro di una semplice macchina da caffè serve attendere parecchi giorni. I centri di raccolta degli altri Paesi restano proibiti ai cittadini. La gestione dell’emergenza è stata pessima, senza soluzione per il verde o un aumento del volume di rifiuti prelevabili ad appuntamento. Anche la gestione dei ritiri a domicilio è mediocre e si può fare solo una prenotazione alla volta. In tutto questo, ci teniamo a ringraziare i cordiali e disponibili operai: grazie a voi il disagio è attenuato.
E’ cominciata la stagione, quanto dovremo ancora aspettare per tornare alla normalità? Per quale motivo su questo argomento c’è un silenzio tombale? Inoltre, l’azienda ESA è coinvolta nell’incendio che ha inquinato l’area, scaturito da una parte dell’edificio gestita proprio dalla partecipata: per questo motivo dal gestore ci saremmo attesi un maggiore impegno al risparmio ed un occhio di riguardo per Marciana Marina, mentre dall’Amministrazione ci si aspettava un aiuto solidale ed eccezionale ai cittadini, con la copertura o il congelamento dell’aumento. E invece oltre al danno, la beffa.
A giugno scrivemmo un articolo molto risentito, ricordando le promesse della lista Allori e dei vertici di ESA, che previdero con il sistema di raccolta porta a porta una diminuzione delle tariffe. Ebbene, nonostante buone percentuali sbandierate ai quattro venti come un successone perché avrebbero ammorbidito i costi, si assiste ogni anno ad aumenti. Non propriamente una mossa da statisti, ci viene da pensare.
Qualcosa (o qualcuno) deve essere rimesso in discussione. Questo sistema porta a porta può e deve essere rivalutato, almeno in parte. Perché costa troppo. Si deve ridurre i costi del servizio. Troppo facile alzare ogni anno il tributo accampando sempre scuse e scaricando il barile. Noi abbiamo fatto una proposta: piccoli centri di raccolta schermati, ordinati e ben inseriti nel contesto urbano per le attività.
I criticati bidoni sparpagliati per le vie e le piazze del Paese sparirebbero alla vista e il risparmio sul servizio sarebbe assicurato; due piccioni con una fava. Quella mozione fu bocciata. Almeno noi qualcosa abbiamo proposto: la maggioranza cosa propone?
In Consiglio, il Sindaco sembra intenzionato ad utilizzare un indefinito “surplus” del contributo GAT al fine di coprire in parte gli aumenti richiesti. Ma poi, le manifestazioni? Il verde pubblico? Onore al merito per il consigliere Gambini, autore di un bel discorso empatico nei confronti dei cittadini più in difficoltà vessati da un’inflazione storica, la cui astensione – reazione è stata molto apprezzata.
Tutti i cittadini devono notare che l’argomento è molto complesso ma le amministrazioni hanno il dovere di fronteggiare i rincari e fare sistema per trovare delle soluzioni. C’è un meccanismo a monte che definire cervellotico è poco: linee guida, conteggi, indicazioni e modalità da seguire che induce ESA a richiedere ai cittadini ogni volta più denaro. Ma ESA in quanto impresa ha il dovere di mirare al risparmio e promuovere azioni o idee utili ad evitare i rincari, ma i risultati non sono confortanti. Se è peggiorata la qualità della differenziata, cosa sta facendo ESA per impedirlo? Ma davvero si deve dare colpa al carburante? Le amministrazioni come la nostra subiscono queste “frustrate” passivamente, altre invece si fanno carico dei rincari o cercano di forzare la mano e mettono in discussione il meccanismo che alza i costi del servizio. E’ quello che è successo a Castiglion Fiorentino dove rimarranno in vigore le tariffe del 2023 e sarà il Comune a coprire la differenza da bilancio, continuando inoltre un percorso già intrapreso, in tutte le possibili sedi, per modificare un sistema che si è mostrato fallimentare.
La Tari è aumentata più o meno ovunque, ma in media con percentuali molto più basse di Marciana Marina. Da qualche parte sono riusciti a stoppare questi aumenti. Il posto più vicino, Capoliveri.
Riportiamo le parole di Gianluca Carmani alla stampa pochi giorni fa: “La nostra amministrazione è abituata a guardare sempre avanti e mai indietro, dove il progresso del territorio e dell’intera comunità sono il focus della nostra linea amministrativa. La partecipazione alla spesa pubblica in ambito della tassa sui rifiuti dei cittadini, ci permette inoltre di coprire l’incremento dei costi nel Pef indicati da Arera senza incrementare la tariffa e senza alcun adeguamento alcuno agli indici inflattivi o a copertura di nuove spese. Così la tassa rimane stabile, noto è che le entrate della TARI devono interamente coprire le spese del servizio rifiuti, senza produrre alcun utile o vantaggio al Comune. Anzi, stiamo già lavorando per garantire l’eguaglianza tributaria fra i contribuenti, far pagare tutti per addivenire ad uno studio e rimodulazione delle tariffe, sperando in una riduzione della tariffa. Pertanto, nonostante i piani economici e i costi del servizio siano in forte aumento, non aumenteremo in alcun modo la tassa sui rifiuti TARI”.
Volere è potere. Ora basta frugare nelle tasche dei cittadini.
Gruppo di minoranza - Per Marciana Marina