Chissà se cambierà qualcosa per la nostra isola dopo che sarà appaltato il servizio di collegamento marittimo Portoferraio- Piombino. La Regione ha deciso di seguire una nuova strada, “spezzettando“ in vari appalti il servizio di collegamento al continente, relativamente alle varie isole dell'arcipelago toscano, e la linea Piombino- Rio Marina, non così “trafficata” come la linea per Portoferraio ma un collegamento più comodo per tanta gente che vive nel versante orientale dell'isola.
La materia si presta a varie riflessioni, ne farò intanto qualcuna. La tratta Portoferraio-Piombino è quella con una rilevanza particolare per la quantità di persone trasportate, sia la popolazione locale che viaggia tutto l'anno, sia il numero enorme di turisti che vengono all' Elba, che significa-tra le altre cose- posti di lavoro per migliaia di persone, e tanto lavoro indotto. Questa linea certo, in parte dell'anno, è produttiva di tanto guadagno per l' armatore delle navi, che quindi, giustamente, come “contropartita” deve dare un servizio, con le sue “criticità invernali” (cioè meno guadagno, per chi gestisce il servizio). Le altre isole certo sono un servizio, nel complesso logicamente in perdita, ma, ridimensionate ovviamente nel numero dei collegamenti, il medesimo è indispensabile. Ovviamente, dimensionate nel numero dei collegamenti.
Quale è quindi il problema dell'Elba? Come tutti sappiamo, la quantità dei collegamenti che ci permettono di essere meno isolati, con aspetti di comodità negli orari. Ho sentito qualche volta parlare di una corsa “a mezzanotte” o qualcosa di simile. Mi sembra una idea assurda, estremamente costosa e , tutto sommato, certamente non così indispensabile come qualcuno dice. Uno dei problemi è che, varie volte, i collegamento è saltato “per motivi di tempaccio”, che per molti ha significato: “c'era poca gente e l' armatore ha voluto risparmiare”. Sarà così? In parte forse è vero, in parte no. Il principio di cautela (così diffuso ad esempio, nel settore sanitario) magari suggerisce a qualche comandante di nave di andarci cauti, perchè “ci può essere un imprevisto negativo di cui loro possono essere accusati di negligenza”. E' quello stesso principio per cui spesso salta un giorno di lezioni scolastiche, perchè i Sindaci chiudono le scuole, a seguito di segnalazione di tempaccio previste, e poi splende il sole!
Altro problema: il tempo di durata delle corse, che gli elbani e tutti vorrebbero compresso, e la sicurezza della durata oltre che la sicurezza del collegamento con il treno (la sosta a Piombino stazione, intanto, potrebbe diminuire di qualche minuto a vantaggio della sosta a Piombino porto).
I costi, poi, certamente un po' alti. Problema dolente per gli elbani ma anche per tanti turisti che fanno i calcoli e che quindi, magari, optano, per altre mete.
Ci vorrebbe, poi, qualche nave nuova perchè Oglasa e Marmorica sono del 1980 e, pur sottoposte a varie revisioni che le hanno rese ancor più accoglienti( bisogna dire che anche vari servizi ai viaggiatori sono nettamente migliorati nel tempo), la regola di vita delle navi è 20/25 anni. Non voglio comunque addentrarmi in un discorso tecnico che registra anche opinioni diverse. Ma certo il Rio Marina Bella è traghetto che, secondo vari esperti, rivela vari difetti di progettazione ed esecuzione.
Posso anche dire che è comprensibile la preoccupazione dei molti dipendenti della Toremar che potrebbero, da un momento all'altro, perdere il lavoro poiché altro compagnie di navigazione potrebbero subentrare al gestore attuale. Preoccupazioni da capire. Che dire? Sulla carta, si potrebbe dire che lo spacchettamento non va bene, sarebbe stato meglio una prosecuzione con correzione delle criticità attuali. Ma si deve rispettare la legge e la Regione ci ha messo del suo, una discrezionalità che non si può criticare a priori.
Guido Retali