Gentili Amministratori ed Amministratrici del Comune di Portoferraio,
in riferimento alla giornata di ieri, (17 maggio, giornata Internazionale contro l'omotransfobia+) trovo apprezzabile l'esporre virtualmente, ovvero sulla pagina Facebook del Comune stesso, la bandiera che rappresenta la comunità LGBT+ seppur a giornata praticamente conclusa.
Pare tuttavia evidente che senza il supporto di associazioni di settore che si occupino della tematica non c'è interesse, volontà o capacità di esprimere la più minima considerazione sull'importanza di questa giornata.
A tal proposito suggerisco per il futuro di prendere esempio dalla nostra più virtuosa provincia di Livorno, o dal nostro Presidente della Repubblica, che ha espresso ferma condanna.
Ricordo di aver personalmente consegnato nelle mani del nostro Sindaco Angelo Zini con molta emozione e qualche aspettativa, la bandiera arcobaleno: dispiace constatare che tale bandiera non è MAI stata esposta in questi 5 anni in occasione della ricorrenza più importante per la comunità LGBT+.
Per dovere di cronaca, ho sempre ribadito apprezzamento per come il Comune di Portoferraio sia l'unico di tutta l'Elba ad avere aderito alla rete Re.A.dy, e di questo ne sono più che felice, anzi orgogliosa.
La giornata di ieri poteva essere una piccola occasione per mostrare vicinanza alla comunità LGBT+ della nostra città e della nostra isola, una comunità silenziosa, invisibile, ma presente. Sono i piccoli gesti che fanno la differenza, ed in questo caso vedo invece solo molta, molta indifferenza.
Linda Del Bono
Attivista LGBTQIA+
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale contro l'Omofobia, la Transfobia e la Bifobia, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
da https://www.quirinale.it/elementi/112433
«I principi di eguaglianza e non discriminazione, sanciti dalla nostra Costituzione, sono un presupposto imprescindibile per il progresso di qualsiasi società democratica e per la piena realizzazione di ogni persona umana.
Sono più di sessanta i Paesi nel mondo in cui l’omosessualità viene punita con la reclusione, in alcuni ancora si rischia persino la pena di morte.
L’intolleranza per il diverso, l’indifferenza di fronte alle compressioni delle altrui libertà, costituiscono lacerazioni alla convivenza democratica.
L’Italia non è immune da episodi di omotransfobia: persone discriminate, schiacciate da pregiudizi, che spesso sfociano in inaccettabili discorsi d’odio, aggredite verbalmente e fisicamente.
Non è possibile accettare di rassegnarsi alla brutalità. La violenza dei giudizi, di cui tanti cittadini sono vittime solo per il proprio orientamento sessuale, rappresenta un’offesa per l’intera collettività.
L’impegno delle Istituzioni deve essere orientato a fornire, soprattutto alle nuove generazioni, gli strumenti per comprendere le diversità delle esistenze e delle diverse esperienze umane, per una società inclusiva e rispettosa delle identità».