Non si contano ormai più le cerimonie alle quali, con tanto di fascia tricolore e impettito più che mai, il neosindaco di Portoferraio ha avuto il pregio e l’opportunità di partecipare dal giorno stesso in cui è stato eletto.
Per carità, il suo ruolo glielo impone, anche se farsi sostituire una volta tanto da qualche assessore non sarebbe poi male. Dico questo perché se la metà, e anche meno, del tempo dedicato alla goduria del cerimoniale lo avesse dedicato a rispondere alle interrogazioni della minoranza di Bene Comune su questioni di rilevante importanza per la vita dell’Amministrazione, quali la situazione finanziaria e il bilancio comunale, fornendo gli atti richiesti nei tempi previsti per legge, forse si sarebbe fatto qualche passo in più per far luce su tutto questo aggrovigliato problema, così come lo stesso sindaco aveva promesso in campagna elettorale.
E a proposito di promesse, sarei curioso di conoscere quali atti il sindaco abbia compiuto a tutt’oggi, così come affettuosamente si era impegnato a fare in risposta ad una mia specifica sollecitazione, al fine di liberarsi dall’imbarazzante condizione in cui opera in quanto amministratore pubblico e contestualmente proprietario e gestore della più grande e invasiva azienda commerciale attiva sul territorio. In altre parole che cosa ha fatto per non dare ulteriore adito al permanere di un evidente e intollerabile conflitto d’interessi.
Spero che il buon Nocentini mi risponda con altrettanto affetto della volta scorsa.
Danilo Alessi