Dopo la dichiarazione comune e unanime (una volta tanto) dei Sindaci elbani sulla situazione (disastrosa per l'utenza) dei collegamenti marittimi determinatasi, registriamo una serie di prese di posizioni che, sia pure con un po' di ritardo, giungono da alcuni soggetti politici, associativi, tutte sostanzialmente solidali con le richieste ai "poteri" formulate dai sette primi cittadini isolani.
Riportiamo questi altri comunicati secondo l'ordine temporale in cui sono giunti in redazione:
Tallinucci (FAITA): “I disagi che investono ora i residenti rischiano di compromettere anche la prossima stagione turistica”
A seguito dell’allarme lanciato dai sindaci elbani, FAITA FederCamping Toscana, l’Associazione Regionale Complessi Turistico-Ricettivi Open Air in Toscana tra i soggetti fondatori di CONFTURISMO e aderente a CONFCOMMERCIO, rende nota la propria posizione in merito alle difficoltà in cui versano i collegamenti con l’arcipelago, in particolare quelli riguardanti l’Isola d’Elba riportate ieri dall’articolo pubblicato sul Corriere Fiorentino.
“Siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo al trasporto marittimo dell’arcipelago toscano, soprattutto per la situazione che si è venuta a creare nel caso specifico dei collegamenti da e per l’Isola d’Elba - dichiara Michele Tallinucci, responsabile FAITA camping elbani -. I recenti fatti raccontati ieri dal Corriere Fiorentino, ossia il taglio dei traghetti da parte di Moby nella tratta Elba-Piombino che contano ora solo quattro corse al giorno (due per senso di marcia), sono l’ennesimo episodio di un sistema che non funziona e che sempre più sta creando disagi a residenti e turisti”.
“Già dalla scorsa primavera, come FAITA Toscana ci siamo mossi affinché si aprisse un tavolo di confronto continuo tra sindaci, associazioni di categoria, Regione Toscana ed Autorità di sistema portuale, al fine di trovare delle soluzioni che non arrecassero danni e disagi né ai residenti, né ai turisti, né alle realtà economiche per le quali il buon funzionamento del trasporto marittimo è fondamentale - prosegue Tallinucci -. Ciò che chiediamo come FAITA è una regolamentazione dei servizi delle compagnie che esercitano nel libero mercato al fine di garantire un servizio quantitativamente migliore ed una assegnazione degli slot equa tra le varie compagnie, prevedendo delle penali per chi non rispetta i termini”.
“Le attuali difficoltà riscontrate sono strettamente legate al bando di continuità territoriale marittima gestito dalla Regione Toscana - continua Tallinucci -: dall’ultimo bando sono passati 12 anni, lasso di tempo in cui sono cambiate necessità ed esigenze legate al lavoro e al turismo sull’isola, come la presenza anche nei weekend in bassa stagione di visitatori. Per questo riteniamo che sia necessaria una revisione degli orari e delle tariffe, soprattutto in previsione della prossima stagione, per la quale è prevista una quantità di metri di ponte molto inferiore a quest’anno a causa della mancanza di molte navi, che porterà automaticamente ad un aumento dei prezzi e ad un insufficiente numero di posti”.
A questo si aggiunge inoltre la questione della sostituzione della tassa di sbarco con la tassa di soggiorno: “Su questo la nostra posizione è sempre stata chiara in ogni confronto avuto con i sindaci che hanno avanzato questa richiesta - aggiunge infine Tallinucci -: siamo contrari alla tassa di soggiorno perché andrebbe a colpire solamente le strutture ed il comparto turistico ricettivo, mentre siamo disposti a valutare una rimodulazione della tassa di sbarco, che riteniamo più equa visto che va a ricadere su tutte le categorie economiche. Rimane comunque necessario instaurare un dialogo continuativo con le amministrazioni locali per le azioni di promozione del territorio effettuate con parte di tale imposta”.
AssocomElba: Disastrosa situazione collegamenti marittimi
Con riferimento alla situazione in cui sono ridotti i servizi di continuità territoriale marittima, condividiamo l’iniziativa dei Sindaci elbani per l’istituzione di un tavolo di lavoro, per individuare le iniziative in difesa dei legittimi interessi dei cittadini e degli imprenditori elbani, che stanno subendo ingiuste penalizzazioni per i mancati interventi contro la riduzione dei traghetti da e per il continente.
La circostanza aggravante è che questi disagi si stanno ripetendo oramai da oltre due anni, causati principalmente dai ritardi e dalle lacune riferite alla scadenza del contratto di servizio inutilmente prorogata ancora per un anno.
La gravità della situazione si è aggravata dopo l’incontro con l’assessore regionale Baccelli, ottenuto peraltro faticosamente, a cui non è seguita alcuna iniziativa concreta della Regione.
Lo sconvolgimento, che causa la mancata programmazione dei passaggi nave, è derivato dalla scelta fatta a suo tempo con l’affidamento totale alle compagnie Moby e Toremar, che sono oggetto di un progressivo smantellamento della flotta.
Lascia perplessi l’atteggiamento della Regione che, nonostante i rischi che già si profilavano, abbia voluto proseguire con l’assegnazione del contratto di servizio.
Occorre ricordare le ironiche dichiarazioni degli assessori regionali predecessori di Baccelli che ripetevano: “la Regione non è un armatore”.
Il diritto alla continuità territoriale è previsto dalla nostra Carta costituzionale: le popolazioni e le imprese elbane pagano le tasse come tutti i cittadini italiani per avere i servizi pubblici garantiti e noi li pretendiamo!
Se la Regione non fosse in grado di fronteggiare questa grave situazione, si rivolga allo Stato.
Continueremo come categorie economiche a esigere che il diritto alla continuità territoriale sia pienamente garantito e per questo saremo a fianco dei Sindaci che si stanno battendo per questo.
Fondazione Exodus Elba: sostegno ai sindaci per eventuali iniziative comuni
La Fondazione Exodus Elba, Sede della Mammoletta, si unisce alla preoccupazione per quanto sta avvenendo nel settore dei collegamenti marittimi . Considera importante l'azione di tutti i sindaci elbani volta a difendere i diritti dei cittadini. A loro va il sostegno per eventuali iniziative comuni.