Dalla pagina Facebook di Luca Centini
Quello in edicola domenica non era il vero Tirreno. È stato un risveglio amaro e umiliante, una pagina nera che spero che non si debba più leggere.
Di seguito la nota del comitato di redazione del Tirreno, in seguito alla pubblicazione del giornale nonostante lo sciopero indetto dai poligrafici e dai giornalisti della nostra testata.
Il comitato di redazione (cdr) e l’assemblea dei redattori condannano con fermezza l’uscita dell’edizione di domenica 10 novembre del Tirreno, avvenuta nonostante la proclamazione dello sciopero sia dei giornalisti che dei poligrafici nella giornata di sabato 9. Si tratta di un precedente grave e inedito nella storia di questo giornale. Una scelta dell’editore che configura un grave attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, come il diritto allo sciopero sancito dalla Costituzione. Un fatto analogo era successo il giorno precedente, quando l’azienda aveva deciso di fare uscire Il Tirreno nonostante lo sciopero dei poligrafici.
È anche una mancanza di rispetto verso i lettori del Tirreno che hanno trovato un giornale senza cronache locali, che rappresentano il cuore e la ricchezza del nostro quotidiano. Con uno sfoglio generale dozzinale e privo di qualunque valore informativo.
Quello che i lettori hanno trovato in edicola domenica 10 novembre non è Il Tirreno, ma un prodotto editoriale che è il risultato di un assemblaggio di pagine in parte provenienti da altri giornali del gruppo e in parte realizzate dal direttore e da due colleghi, che non hanno rispettato la proclamazione dell’astensione dal lavoro decisa dalla quasi totalità del corpo redazionale.
L’editore si è scusato con i lettori per lo sciopero dei giornalisti, noi ci scusiamo nei loro confronti per la scarsissima qualità e povertà di contenuti del “giornale” mandato in stampa.
Crediamo che il dissenso sia il cuore della democrazia che, come giornalisti, proviamo ogni giorno a difendere. E siamo sgomenti di fronte al fatto che un diritto fondamentale come quello dello sciopero è stato di fatto aggirato da parte dell’editore, con l’avallo della direzione. L’assemblea censura il comportamento di chi ha permesso l’uscita del giornale e chiede che i colleghi non vengano più sollecitati a lavorare nei giorni in cui è stato indetto uno sciopero.
La nostra solidarietà ai colleghi del Tirreno - Elbareport