E’ iniziata ieri, in sordina, a Baku (Azerbaijan) sul mar Caspio, la COP 29. Il mio ricordo va agli anni ’30 quando mio padre andava a Batumi (Georgia), allora Batum, a caricare greggio proveniente, appunto, da Baku. Città ora legata al metano più che al petrolio, l’oro nero, il cui colore si addice a quello che stanno diventando queste COP, ossia simili a dei “buchi neri” dal contenuto misterioso.
Già il fatto che le ultime due COP si siano svolte in Paesi legati al petrolio non depone a favore di sviluppi “green” nonostante le buone intenzioni. Del resto la nuova amministrazione Usa, con Trump, ha annunciato la sua uscita dalla Conferenza, cosa che aveva già fatto , coerentemente, nel 2016 dopo la COP 21 ( 2015 accordo di Parigi). Successivamente Biden rifece rientrare gli Usa in tale consesso.
Certo il problema è complesso e le giuste esigenze di un’energia pulita, urta con i problemi generati nell’economia. La “virtuosa” Ue deve affrontare una crisi produttiva specialmente nel settore automobilistico.
Facile dire (Von der Leyen) che dal 2035 non si devono più produrre motori termici, ma cosa accade alle aziende del settore ed alle migliaia di dipendenti? Certo si può considerare colpevole il ritardo della conversione all’elettrico di tale comparto, ma pesa il fatto che, ad esempio, una Byd cinese (macchina elettrica) può essere venduta a 12000 euro mettendo fuori mercato il sistema produttivo europeo che richiederebbe almeno il doppio!
Ciò è dovuto, a mio parere, ad una retribuzione media della mano d’opera, inferiore in Cina ed ad un consistente aiuto di Stato che genera “dumping”. Il quasi monopolio cinese delle terre rare, preziose nelle nuove tecnologie, completa il quadro. Non a caso il rapporto Draghi sul rilancio economico della Ue, suggerisce imponenti finanziamenti alle attività produttive per competere in tale mondo globalizzato.
Lasciando l’aspetto economico, cosa si è fatto dopo la COP28 (Dubai 2023) in trent’anni? La CO2 sta aumentando ed in particolar modo anche la concentrazione del metano (CH4) che è 80 volte più potente della CO2 nei riguardi dell’effetto serra. E’ notizia di questi giorni che quest’anno si sia già raggiunto l’aumento di 1,5 °C della temperatura dell’atmosfera ,rispetto all’era preindustriale, che l’accordo di Parigi voleva raggiungere alla fine del secolo!
Poi anche le energie “verdi” (eolico, fotovoltaico….) sono davvero verdi? Si deve valutare sempre l’EROEI ( ciò che si ottiene rispetto a ciò che si impiega nel ciclo completo di un prodotto). Ci si accorgerà che la green energy non è cosi tanto “pura” come sembra anche se il bilancio può essere positivo. Poi c’è sempre chi si oppone alle installazioni delle rinnovabili per l’impatto ambientale. Molti vorrebbero la botte piena e la moglie ubriaca, come si dice!
E allora?
Bisognerebbe valutare quanto inquinano le varie economie mondiali e mettere penalità ( es. dazi) su quei prodotti ottenuti non osservando le regole poste a salvaguardia dell’ambiente. Un criterio era già stato pensato nella COP3 di Kyoto (1997) introducendo la “Emission trading”, cioè il mercato delle emissioni, recepito subito dalla Ue con gli EUETS ( Eu Emission Trading System). Ad ogni azienda europea veniva assegnata una serie di certificati di emissione (EUA = 1 ton CO2), superati i quali doveva comperare dei “certificati verdi” quotati sul mercato e messi a disposizione da chi è più virtuoso. Di tale sistema non sento più parlare e, da notare, erano esentati da tale vincolo, nel 1997, molti Paesi tra i quali i famosi BRIC!
Facendo passare in secondo piano tali problemi, la COP29 avrà come tema principale quello finanziario inerente al risarcimento da conferire ai Paesi danneggiati dal cambio climatico di cui sono responsabili i Paesi industrializzati come già a suo tempo stabilito nella Conferenza di Rio (1993). Il problema, nelle varie COP , è stato o accantonato o minimizzato. Da notare che a risarcire devono essere i Paesi cosiddetti industrializzati e non quelli in via di sviluppo nei quali figurano anche la Cina e l’India che ormai sono la manifattura mondiale!
Compito della presente COP di Baku sarà quello di aumentare l’importo del risarcimento aumentando i Paesi che dovranno pagare. STAREMO A VEDERE
Giampaolo Zecchini