Dopo l’estate sabbatica — l’ultimo Consiglio Comunale risaliva al 10 luglio — lunedì 28 ottobre sono ripresi i lavori consiliari. Tra i punti all’ordine del giorno, il più importante si supponeva (e così è stato) fosse quello riguardante le comunicazioni del Sindaco. La Corte dei Conti con deliberazione 273/2013 ha valutato “che non sussistono le condizioni per ritenere la congruenza del piano ai fini del riequilibrio” e, nelle 40 pagine della deliberazione, ha demolito punto per punto il piano presentato dal Comune di Porto Azzurro.
Quando il piano fu presentato in Consiglio Comunale per l’approvazione non potemmo, come opposizione, non rilevare come la metodologia di copertura del disavanzo fosse assolutamente aleatoria. La Corte dei Conti con parole diverse esprime il medesimo identico concetto: “Le fonti di copertura del disavanzo che vengono prospettate dall’ente, oltre a non risultare coerenti con le informazioni contenute nel piano, non appaiono adeguate a garantire il finanziamento del saldo complessivo e, dunque, l’effettivo superamento della situazione di squilibrio. Alcune delle fonti di copertura, poi, presentano profili di inattendibilità tali da farle ritenere del tutto inadeguate al conseguimento della copertura integrale del saldo complessivo”.
Ora, in caso di respingimento del ricorso, il Comune rischia il Commissariamento.
Il Sindaco in Consiglio ha manifestato perplessità su questa situazione poiché, secondo lui, è la situazione di tanti altri Comuni. Abbiamo — dice il Sindaco — un solo creditore, ESA, con il quale il Comune sta cercando una rapida transazione. Sarà anche così, fatto sta che questa “rapida” transazione sta andando avanti da parecchi mesi e non sappiamo dove ci porterà.
Proprio al contenzioso con ESA la Corte dei Conti dedica un importante passo: “Dagli elementi complessivamente acquisiti circa il contenzioso attualmente in essere con la società ESA spa, di cui si è già riferito in precedenza, si evince che, qualora la definizione del contenzioso risultasse favorevole a ESA spa, l’ente si troverebbe a dover liquidare i corrispettivi alla società, oltre agli interessi di mora dovuti. Qualora, invece, la definizione del contenzioso risultasse favorevole all’ente, andrebbero rideterminati il debito verso ESA spa e il grado di copertura del costo del servizio finora stimato e, conseguentemente, la TARSU/TARES dovuta dai contribuenti, con l’eventuale restituzione di quanto percepito negli anni per la parte non dovuta“.
In parole povere, il Comune i soldi o li deve a ESA o li deve restituire ai cittadini. In ogni caso queste somme dovrebbero, e il condizionale è quanto mai d’obbligo, essere state accantonate dal Comune. Siamo certi che non è così.
Il Sindaco riferisce, infine, di non riuscire a capire bene le motivazioni che hanno portato a questa situazione e il perché di tanto accanimento da parte della Corte dei Conti. Speriamo che in un non auspicabile crescendo di vittimismo non arrivi a far riferimento all’uso politico della giustizia che vuole ribaltare il voto popolare. Sarebbe l’ennesima barzelletta, per di più già sentita in altre sedi, da almeno 20 anni.
Massimo Correani
Enrico Tonietti