Ci sarebbe da scrivere una volta alla settimana, per un anno intero, sulle carceri disumane nel mondo.
Potrei ricordare zone magari lontane per cui il carcere “ normalmente “ è luogo di discreta ferocia. Ad esempio, la Zambia il cui sistema carcerario viene indicato come il peggiore tra quelli africani. 25.000 detenuti in spazi progettati per 8.000, che muoiono per mancanza di cure, cibo e acqua. Carceri peggiori (ma ho idea che ci sia sempre un carcere peggiore di un altro, nel mondo) ci sono a Haiti, nelle Filippine, in Salvador. Leggo di alcune associazioni private che , nelle varie zone del mondo, fanno qualcosa per alleviare le sofferenze dei detenuti. Ad esempio la Comunità di S. Egidio, che nella prigione di Lichinga in Mozambico, organizza corsi professionali di taglio e cucito, di lavori artigianali con la paglia, di panetteria etc... Iniziativa da lodare ampiamente ma , purtroppo, sono iniziative isolate.
L'Italia è tra quei paesi dove il carcere presenta migliori condizioni ma anche da noi ci sono vari problemi che non possono non risolversi se non con l'aumento delle strutture carcerarie. Al momento, in merito, ci sono solo dichiarazioni di buona volontà.
Una considerazione finale, una delle tanti. Ci sono paesi nel mondo che sono dittature e che però, nella scena internazionale, hanno il positivo ruolo di essere favorevoli al mantenimento della pace nel mondo.
Prendiamo ad esempio, l'Egitto e l'Arabia Saudita (cito un dato di quest'ultimo Stato: 300 esecuzioni capitali nel 2024). Sono carceri brutali decisamente quello di Tora, a sud del Cairo, e anche quello, recentemente istituito, di Badr 3. Carceri le cui condizioni sono assolutamente distanti dalla visione di chi è cittadino italiano, nato e cresciuto in uno Stato democratico, dove, in ogni caso, sono garantiti una serie di diritti tra cui quello al dissenso.
Ebbene, l'Egitto nella scena internazionale (così come l'Arabia Saudita) ha un ruolo positivo, perché non vuole guerre, ad esempio, con il vicino Israele. E non le vuole non perché sia un paese idealista ma per il semplice motivo che fare la guerra è cosa assolutamente stupida - tra l'altro - e quindi non conviene mai. Costa morti e costa spese enormi, che potrebbero essere dirottate in tanti settori, per i tanti problemi dello Stato. Il traffico nel canale di Suez porta grandissimi benefici economici all' Egitto, che ha chiaro che il traffico continui e che la guerra è bene non farla.
Che possiamo fare, se non prendere atto di tutto ciò e mantenere buoni rapporti con Egitto, Arabia e varie altre dittature? La stessa cosa vale ad esempio, per la Libia, con carceri disumane e crudeli. Ma dobbiamo pensare a tanti posti di lavoro in quel paese dove lavorano italiani, alle necessità di approvvigionamento energetico del nostro Stato, etc...
Guido Retali