La nota dell'assessore Guerrini mi offre l'occasione di condividere due riflessioni: le emergenze che stanno attanagliando la nostra vita e la valorizzazione della partecipazione dei cittadini.
La prima riflessione è che non si può passare da un'emergenza all'altra: ieri l'alluvione a Bagnaia, Nisporto e Nisportino; oggi, il sinkhole, che si aggiunge alla ferita tuttora aperta e inaccettabile delle Fornacelle. Sarebbe facile rilevare i ritardi delle giunte degli ultimi anni, ma vado oltre. Ed allora penso a quanto sia fragile il nostro territorio. Sarebbe importante anticipare altri fenomeni di sinkhole, poiché potrebbero avere impatti sulla sicurezza dei cittadini. Insomma, "volare alto".
La capacità di non rincorrere le emergenze, ma di mettere in campo soluzioni adeguate, creare sinergie istituzionali, trovare risorse per gli interventi, risolvere i problemi e far sentire le istituzioni vicine ai cittadini. Inoltre, bisogna cogliere i momenti di difficoltà di oggi come prova della nostra resilienza, nel rispetto dei ruoli.
Mi sarei aspettato che la giunta affrontasse una forte discussione sulla fragilità del Piano di Rio e sulla sistemazione idraulica. Mi sembra assordante il silenzio dell'amministrazione comunale rispetto a tutto ciò, rotto 10 giorni dopo gli sprofondamenti con un comunicato stampa.
La seconda riflessione riguarda la valorizzazione della partecipazione.
La partecipazione, che da tempo in molte città si è affermata, rappresenta un valore per i sindaci. Come dimostrano esperienze ormai diffuse – qui da noi purtroppo non praticate – la partecipazione è un significato eccezionale, non solo per l'ascolto dei cittadini, ma anche per la condivisione delle scelte. Essa costituisce uno strumento e un'occasione per far partecipare attivamente la gente alle decisioni di una pubblica amministrazione.
Il coinvolgimento della comunità va ben oltre la semplice "comprensione dei temi e dei relativi bisogni" (come afferma Guerrini) e non si esaurisce con il semplice "ben venga un comitato". Si tratta di avviare un processo attivo di co-costruzione del futuro, facendo sentire tutti protagonisti, sostenendo le capacità e le competenze degli individui e delle imprese, e predisponendo atti amministrativi e fondi dedicati. Così poteva essere per la discussione sui "Voltoni".
Una battuta sulla preoccupazione dell'assessore riguardo a eventuali "tifoserie". Personalmente, penso che bisogna saper accogliere anche i dissensi, purché sempre rispettosi e civili. A me preoccupa invece la fragilità del nostro territorio, l'insufficiente risposta di chi lo amministra, l'abituarsi un giorno al pericolo di un'emergenza e la possibilità che accada qualcosa per non aver provveduto a chiudere scuole e luoghi pubblici in caso di allarme emanato dalla Regione.
Mi preoccupa, infine, se l'amministrazione comunale vola basso.
Fabrizio Ania, segretario del circolo Pd di Rio