La Provincia di Livorno sta lavorando sulle risultanze delle indagini effettuate nel tratto di Sp 26 del Piano interessato dal problema del sinkhole. Da una prima, e ancora informale analisi dei dati raccolti, il fenomeno sembra non essere ancora entrato in una fase di assestamento. Come evidente, la situazione richiede una particolare attenzione rispetto alla messa in atto di tutte le misure idonee a garantire le condizioni di sicurezza per la viabilità, prima della eventuale riapertura al transito della strada.
“Nelle comunicazioni ufficiali che abbiamo fatto, sia tramite la stampa che negli incontri avuti con l'Amministrazione Comunale di Rio e i cittadini – sottolinea la presidente Sandra Scarpellini – la Provincia ha sempre messo al centro la sicurezza della viabilità e, consapevoli delle particolari condizioni di disagio che la chiusura delle strada comporta, gli uffici provinciali sono intervenuti con assoluta tempestività per attivare, fin da subito, tutto quello che era necessario per avere un quadro certo della situazione e delle opportune misure da mettere in opera per arrivare alla eventuale riapertura parziale della strada”.
Dal 5 marzo, momento in cui si è verificato il primo sprofondamento ed è stata emessa l'ordinanza di chiusura della strada, la Provincia ha attivato nel giro di pochi giorni tutti gli atti per avviare le indagini (tomografie elettriche, apertura del cratere con primo riempimento della parte bassa e successivo getto per la chiusura) e nel contempo la presidente Scarpellini si è subito messa in contatto con la Regione per le richieste di finanziamento relative al progetto e al monitoraggio, che hanno un costo complessivo di circa 270.000 euro.
“Intanto - aggiunge la presidente della Provincia - vorrei ringraziare il presidente della Regione, Eugenio Giani, che mi ha confermato la disponibilità ad erogare il finanziamento e questo ci consentirà di attivare il sistema di monitoraggio senza il quale non sarebbe possibile neanche pensare di riaprire la strada. Fermo restando il quadro che emerge dalle rilevazioni, che evidenzia una situazione che non favorisce certo la semplificazione degli interventi, un aggiornamento in merito alle ipotesi di riapertura del transito lo si potrà avere non prima della fine del mese”.
Nei prossimi giorni gli uffici provinciali provvederanno a completare l'analisi dei dati e a mandare avanti le procedure amministrative e tecniche relative agli interventi da effettuare, che riguardano l'asfaltatura della banchina e l'affidamento dell'incarico di messa in opera del sistema di monitoraggio continuo del fenomeno di sinkhole.
“Un sistema - spiega Scarpellini - basato su sensori in grado di rilevare con maggiore precisione gli eventuali movimenti che si dovessero determinare e che consentirà anche di capire l'eventuale portata del transito che la strada può sopportare”.
Sulla questione interviene anche il consigliere provinciale con delega alle questioni elbane, Andrea Solforetti: “Con la presidente Scarpellini abbiamo ben presente la situazione di disagio dei residenti di Rio, ma vorrei sottolineare che la Provincia è stata estremamente reattiva, attivando tutto quanto era possibile nel più breve tempo possibile, con la volontà di garantire la sicurezza della viabilità e scongiurare qualsiasi forma di isolamento”.