Ormai, a breve, non si parlerà più del suddetto personaggio passato come una meteora nei cieli italiani recando, come di consueto, un gran trambusto nella politica nostrana. Ultimo, penso, episodio: la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro della Giustizia per aver mentito; obiettivo indiretto la Presidente del Consiglio.
Il mio “sogno” in merito sarebbe stato quello di un intervento presso l’ONU del Segretario Guterres che avesse messo alle strette il Governo Libico riconosciuto (quello di Tripoli) magari proiettando il bel film “Io Capitano” per rimarcare tutte le nefandezze operate su tale suolo nei centri tipo Mitiga ed obbligare, anche con la forza militare, a convertirli in strutture dove, con una seria programmazione, si tenessero condizioni umane e si istruissero i migranti per un proficuo inserimento nelle varie Nazioni europee alla bisogna (centri di collocamento).
Utopia? Forse sì. Comunque tale episodio fa molto pensare al modo di agire che la Giustizia ha assunto in questo travagliato periodo storico che stiamo attraversando.
La vicenda Al Masri ha riportato alla ribalta la CPI (Corte Penale Internazionale) con sede all’Aja della quale si è parlato in altro articolo. I motivi per i quali
è nata, che risalgono alla fine della seconda guerra mondiale, sono nobili, ma si devono scontrare con la “bassa” politica e le sue schermaglie contingenti.
E poi, tale Corte, è priva di “potere coercitivo” per le sue sentenze, perché non ha una forza propria militare, ma si deve appoggiare a quelle dei singoli Stati che hanno sottoscritto l’accordo di Roma.
Putin, oggetto di mandato di cattura, è stato arrestato in Mongolia? Netanyahu, anche lui passibile di arresto, è stato incarcerato in Ungheria?
Mentre sono stati incarcerati Milosevic (2002) e, più recentemente (2025), l’ex Presidente Filippino Duterte (79 anni) colpevole di crimini durante la lotta contro la droga nel suo Paese.
Recatosi in Olanda Duerte è stato subito arrestato su mandato spiccato del suo governo, il cui Presidente è Ferdinand Marcos jr, figlio del famoso ex Presidente fuggito in passato dalle Filippine con la moglie che aveva armadi pieni di scarpe, per quello che mi ricordo!
Si potrebbe pensare che la CPI si presti anche a “regolamenti di conti” interni ai vari Paesi. Il caso Al Masri, a mio giudizio, potrebbe ricadere in ciò.
“Dal dì che nozze, tribunali ed are….” Scriveva Alfieri nei Sepolcri, nacque la Civiltà.
Parrebbe, al giorno d’oggi, che tali istituzioni stiano regredendo.
Le nozze, ormai, sono desuete e sono diventate principalmente occasioni principalmente mondane come altre cerimonie religiose incentrate su aspetti edonistici. Anche la Giustizia non è, a mio giudizio, che sia messa bene. Da noi il caso Palamara è emblematico. Non è che sia una cosa nuova! Si rilegga ciò che scrisse in modo sarcastico Ambrogio Lorenzetti (Collodi) nel suo Pinocchio a proposito del giudice che mise in prigione il burattino derubato dal gatto e la volpe!
Ma questo tema richiede un altro po’ di considerazioni…
Giampaolo Zecchini