A Portoferraio, la celebrazione del XXV Aprile vedrà la partecipazione del vicepresidente del Senato della Repubblica Italiana, Gian Marco Centinaio.
Una presenza importante, a sottolineare ancora di più il significato profondo e insopprimibile della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.
Quest'anno, l'anniversario non può non richiamarsi all'impegno per la pace. A maggior ragione nei giorni dell'evento della morte di papa Francesco, che della contrarietà a ogni guerra e della promozione della pace ha fatto i capisaldi del suo insegnamento.
In questo senso, parteciperò personalmente alla celebrazione ufficiale del mio Comune, Portoferraio. E lo farò, come di consueto, con la bandiera arcobaleno della nonviolenza. In questo modo, intendo contribuire a ribadire la validità e l'urgenza del ripudio di ogni guerra, come espresso con chiarezza dall'articolo 11 della Costituzione nata dalla Resistenza e dal dialogo delle culture democratiche e antifasciste.
Ma anche affermare decisamente che la pace non si costruisce con il riarmo, in sintonia con le ultime parole di papa Francesco: "La pace è possibile, no alla corsa al riarmo".
Un modo per far sentire la voce della stragrande maggioranza degli italiani che non approva l'aumento delle spese per armamenti. E farla sentire a uno dei massimi esponenti istituzionali della nostra Repubblica.
In occasione del XXV Aprile, insieme all'obiezione alla guerra, ribadiamo con forza che oggi la Liberazione è Disarmo e la Resistenza Nonviolenza.
Nunzio Marotti