Sono stati oltre 200, 144 nel solo 2013, i pazienti ricoverati all’interno dell’ospedale di comunità dell’Elba dal momento dell’apertura avvenuta nel settembre 2012. “A circa un anno e mezzo dalla sua inaugurazione – dice Gianni Donigaglia, Responsabile della Zona Elba – non possiamo che essere soddisfatti dei dati fatti registrare dalla nuova struttura ospitata all’interno dell’ospedale di Portoferraio e che, lo ricordo, rappresenta un’offerta intermedia tra assistenza ospedaliera e territoriale. I risultati sono il frutto della condivisione di energie messe in campo dai professionisti coinvolti: medici di medicina generale, infermieri, operatori socio sanitari che hanno lavorato uniti per attuare il processo di riconversione della sanità territoriale elbana. La struttura offre a questo territorio una risposta assistenziale tanto innovativa quanto necessaria con una caratterizzazione nuova della quale tutti dobbiamo essere orgogliosi”.
L’ospedale di comunità, collocato al terzo piano del presidio, dispone complessivamente di otto posti letto, di cui due dedicati ad attività di tipo Hospice ed è coordinato da Carlo Burchielli, medico di Continuità Assistenziale. “Il tasso di occupazione dei posti letto è vicino all’80 per cento, un dato in crescita costante anche per l’aumento della richiesta – dice Ornella Fabozzi, responsabile dell’ospedale di comunità elbano – con una degenza media dai 16 ai 17 giorni che conferma l’appropriatezza nella gestione del turnover dei ricoveri”.
Come funziona. La richiesta di inserimento nella struttura è avanzata da parte del proprio medico di medicina generale al quale rimane la responsabilità di gestione clinica del caso. Nella struttura possono essere ricoverati pazienti, senza limiti d’età, che hanno la necessità di essere assistiti in un ambiente protetto. Il reparto offre assistenza infermieristica e alla persona sulle 24 ore e anche se è situato all’interno del presidio ospedaliero, è una struttura territoriale destinata a pazienti con malattie non acute che quindi non prevede una presenza medica continuativa. L’assistenza medica è garantita, con le stesse modalità del domicilio, dal proprio medico di famiglia o dai medici della continuità assistenziale, le ex Guardie Mediche, negli orari previsti. Per le emergenze viene attivato, come avviene al domicilio, il 118, mentre durante il ricovero sono effettuate le terapie, le indagini diagnostiche e le consulenze necessarie prescritte dal medico.