Caro Barbetti,
evidentemente lo stress da campagna elettorale può far usare, come è successo a te, modi e toni tanto fuori misura che sarebbero stati evitati perfino da un qualsiasi novellino della politica. A noi interessa risolvere i problemi istituzionali nell’interesse generale, la polemica fine a se stessa non ci attira. E’ per questo che sorvoliamo sulle accuse (strampalate, se ce lo consenti) rivolte contro di noi. Ma un paio di cose, vorremmo dirtele. Hai un concetto singolare di democrazia, tu che da solo vorresti imporre la tua volontà contro i tuoi colleghi i quali, all’unanimità nonostante i diversi orientamenti politici, si sono pronunciati affinché il Parco abbia un Consiglio Direttivo adatto ad evitarne la paralisi. Per quanto riguarda la forza di gravità esercitata dalle poltrone, dobbiamo riconoscere che in confronto a te, che sei riuscito a captarla in modo esemplare commissariando il Parco per anni e anni, ognuno di noi è un autentico principiante. Tuttavia, se il tuo scopo recondito è quello di rinnovare tale esperienza, senza mezze parole ti diciamo subito che troverai in noi un ostacolo convinto e deciso, anche perché abbiamo avuto modo di apprezzare il lavoro equilibrato e puntuale dell’attuale Presidente del Parco.
E ora, per trasparenza e correttezza, vorremmo spiegare alla gente, in termini semplici, cos’è successo veramente nella Comunità del Parco e quali seri problemi si sono presentati.
Da tempo (ottobre 2013) il Ministro e il Dott. Grimaldi, direttore generale del Ministero dell’Ambiente, hanno chiesto che fossero designati i membri della Comunità del Parco in seno al Consiglio Direttivo. Il Consiglio del Parco è decaduto e vacante ormai da circa due anni. Basterebbero quattro Sindaci e il Presidente del Parco perché il Consiglio possa svolgere legittimamente le proprie funzioni, in attesa che anche il Ministero (purtroppo l’iter è stato rallentato dal recente cambio di Ministro) nomini i propri membri. E’ chiaro che a questo punto la situazione ha assunto il carattere di urgenza perché a partire dal 7 luglio 2014 la legge non consentirà più al Presidente Sammuri di svolgere il ruolo che sta svolgendo adesso di sostituzione del Consiglio Direttivo. Senza considerare che il 31 luglio scadrà anche il Direttore del Parco (peraltro già prorogato per ben due volte).
Ciò premesso, vediamo che cosa ha fatto la Comunità del Parco negli ultimi sei mesi. Dopo uno stallo iniziale, Barbetti (Presidente della Comunità) ha sottolineato quanto fosse inopportuno procedere alle designazioni in vicinanza delle elezioni amministrative del 25 maggio e ha preso tutto il tempo possibile scrivendo lettere di chiarimenti e quesiti di tipo retorico al Ministero al fine di ottenere risposte su come fare quello che, stante l’ esperienza da lui maturata nella gestione del Parco, sicuramente non ha bisogno che qualcuno gli spieghi.
Barbetti ha ampliato i tempi con ulteriori quesiti sulla necessità o meno del voto segreto, su che cosa sia il voto limitato ecc.., denotando un atteggiamento palesemente dilatorio. A questo punto i Sindaci hanno capito la situazione e, nella seduta del 12 febbraio, hanno proposto una soluzione logica per recuperare tempo: designare nel Consiglio Direttivo del Parco i rappresentanti dei quattro comuni che non vanno al rinnovo amministrativo, con un ‘patto’ vincolante secondo cui, una volta rinnovate le amministrazioni, essi avrebbero dato le dimissioni per rimettere in gioco i nuovi eletti (per inciso, basterebbe questo ‘patto’ per annullare tutte le accuse e le elucubrazioni di Barbetti). I Sindaci hanno provato a insistere, votando all’unanimità dei presenti una mozione che prevedeva una nuova, veloce convocazione per procedere con le necessarie e improrogabili designazioni. Barbetti ha di fatto replicato scrivendo a livello personale l’ennesima richiesta di chiarimenti al Ministero. Nel frattempo il Sindaco Galli ha chiesto ripetutamente - ma senza successo - il verbale dell’ultima seduta del 12 febbraio per farne rispettare le decisioni. Barbetti, per rispondergli, ha convocato a sorpresa, solo in prima convocazione, una seduta nel tardo pomeriggio del 4 aprile, mettendo all’ordine del giorno la sola approvazione dei verbali.
I Sindaci si sono presentati in gran numero, 7, ma trattandosi di sola prima convocazione ne servivano almeno 8 e la seduta è stata sciolta!
Di fronte a questi giochetti, ormai diventati troppo palesi, i Sindaci hanno fatto l’unica cosa che potevano fare, ossia appellarsi all’art. 1 del regolamento della Comunità del Parco – articolo che consente a un terzo dei membri di richiedere la convocazione della seduta entro venti giorni dalla richiesta – facendo istanza che
all’ordine del giorno venisse messa la designazione dei membri della Comunità del Parco in seno al Consiglio Direttivo del Parco stesso.
Va aggiunto che a Barbetti sono arrivati, nella sua qualità di Presidente della Comunità del Parco, solleciti informali e formali del presidente Sammuri e della Regione.
Questi sono i fatti, che ognuno può liberamente valutare.
Confidiamo che, dopo un congruo periodo di riposo e di riflessione, tu voglia convenire con noi, caro Ruggero, che un’istituzione importante per l’Arcipelago qual è il Parco deve lavorare a pieno ritmo, nell’interesse di tutti e al di là delle ambizioni personali di questo o quel personaggio.
Roberto Peria
Andrea Ciumei
Luca Simoni
Renzo Galli
Gaetano Guarente
Danilo Alessi
Anna Bulgaresi
Vanno Segnini