Ho sempre pensato che uno dei compiti piú alti della politica fosse quello di dare alla comunità che amministra quella "educazione civica" fatta di esempio, di partecipazione, di pluralismo che forma in modo naturale un ricambio generazionale senza traumi e disconoscimenti talvolta eccessivi di ciò che è stato.
Se oggi ci si lamenta dell' "anno zero" che rischia di cambiare ciò che di poco c'è da salvare, la responsabilità politica è di chi non ha lasciato altre strade che quella della contestazione e della negazione di ciò che è stato.
Ed il primo - anche se non il solo - ad essere sul banco degli imputati è chi ha governato per 10 anni... Dopo quel centrodestra ritornato una sciagura, nonostante il revisionismo dell'amico Peria che ce lo aveva restituito - con il senno di poi - liberato dall'onta che a suo tempo motivò quel cambio di maggioranza.
Mi chiedo da cosa derivi questa ritrovata insofferenza per quello che dovrebbe rimanere un naturale confronto dialettico e azzardo una spiegazione.
Forse le additate divisioni del centro destra hanno avuto una visibilità pubblica tale da far sperare in una immagine depotenziata da un dibattito preelettorale ai limiti dello sfinimento.
Quelle del centro sinistra - tenute sotto il tappeto - non hanno resistito al cambio di stagione ed oggi forse possono far luce sulla realtà e cambiare anche la stagione politica di questa città.
Paola Mancuso