Preso ormai atto che, malgrado le vibranti proteste di moltissimi villeggianti anche stranieri e della maggior parte degli operatori turistici del luogo, che vedono pesantemente compromessa la loro attività per le prossime settimane, hanno avuto inizio i lavori di rifacimento della spiaggia di Sant’Andrea, prego vivamente gli uffici USL6 e ARPAT di vigilare affinchè venga quantomeno garantito il rispetto delle leggi in merito al rischio igenico_sanitario.
I lavori di cui trattasi dovrebbero essere catalogati come ripristini ambientali e pertanto soggetti al DM 471 1999 che impone l’effettuazione di campionamento e analisi dei materiali da utilizzare, siano essi “rifiuti” o provenienti da “cava di prestito”, per accertare che gli stessi ricadano nella colonna A della tab. 1 come analisi sul “talquale” e rispettino tutti i valori del “test di cessione” previsti dalla stessa normativa.
Vogliano gli enti preposti verificare che dette analisi siano state fatte su un numero congruo di campioni, rispetto alle enormi quantità che verranno movimentate, prelevati nel luogo e alle profondità oggetto dell’intervento, che peraltro risulta essere antistante allo sbocco di un fiumiciattolo, e sede, in passati molto recenti, di sbocco della vecchia fognatura.
In merito voglio ricordare che a causa di medesima operazione svolta quattro anni fa, il materiale utilizzato si presentava particolarmente limoso e fortemente maleodorante ed entrambi gli aspetti hanno perdurato a manifestarsi, malgrado l’opera di “lavaggio” svolta dal mare, soprattutto in relazione a pur modesti scavi fatti dai bambini sull’arenile.
Proprio per quest’ultimo motivo, e cioè per il rischio dei più piccoli a possibili esposizioni, anche per periodi di diverse settimane, per ingestioni, contatto dermico o inalazione di polveri, si pregano gli enti preposti di disporre opportune contro_analisi sui materiali messi in opera, al fine di verificare il pieno rispetto del DM 471 1999, determinando l’inagibilità dei luoghi fino a verifica dei risultati.
Prego gli operatori delle testate giornalistiche, che mi leggono in copia, di fare tutto il possibile per accertare che, oltre a calpestare i diritti di lavoratori che hanno pianificato a Sant’Andrea e in questo periodo il loro sacrosanto periodo di ferie, non venga parimenti calpestato il diritto alla tutela della salute, soprattutto per i frequentatori più piccoli di questi luoghi.
Francesco Becattini