I venti di scirocco in arrivo il 20 luglio, con punte di onde massime fino ad 1,90 metri e con onde fino a 2 metri previste per il 21 luglio in mare aperto, quando entrerà il libeccio impediranno la partenza del relitto della Costa Concordia dall’Isola del Giglio.
«Le previsioni meteo per i prossimi giorni non sono per niente favorevoli – si legge in un comunicato della Regione Toscana – I venti del sud hanno dato il cambio al maestrale che ha spirato sull’isola per gran parte della settimana, ma la situazione non cambia e il mare torna a muoversi ed alzarsi. Per questo è stato deciso di rinviare a martedì 22 luglio la partenza della nave».
Daniele Grifoni, il previsore del Lamma (il consorzio pubblico che per due terzi fa capo alla Regione e per un terzo al CNR) di turno in questi giorni al Giglio, ha partecipato alla conferenza stampa del sesto giorno dall’avvio delle operazioni di rigalleggiamento della Concordia e ha detto che «Da martedì infatti la perturbazione si attenuerà, soprattutto a nord dell’isola e fino a sabato, pur con tutte le incertezze di una previsione così lontana nel tempo, si aprirà una finestra particolarmente favorevole».
Quindi La Concordia lascerà il Giglio martedì, 8 giorni dopo l’avvio della fase di rigalleggiamento e ad oltre 900 giorni dal tragico naufragio del 13 gennaio 2012.
La nota della Regione spiega che «Le operazioni per l’allontanamento del relitto inizieranno il 22 luglio mattina subito dopo l’arrivo del primo traghetto da Porto Santo Stefano, atteso per le 8.30. Per sistemare i rimorchiatori nella giusta posizione e mettere il convoglio nella condizioni di partire serviranno, è stato detto, dalle quattro alle sei ore. La Concordia potrebbe dunque salpare tra le 13 e le 15. Fino ad allora nessuna nave potrà avvicinarsi all’isola»
Per partire il relitto dovrà essere rialzato fino a raggiungere un pescaggio di 17,5 metri più un metro per l’imbragaggio e i tecnici stanno sistemando l’ultima catena dell’ultimo cassone. «Durante il viaggio la nave sarà però abbassata fino a circa 20 metri – dicono in Regione – perché in questo modo si ridurranno notevolmente i rischi dovuti alle sollecitazioni sulle strutture da parte del vento e delle onde. Poi, davanti al porto di Voltri, sarà rialzata nuovamente. L’errore sul tonnellaggio stimato del galleggiante è ampiamente rientrato nei limiti di tolleranza del progetto».
A trainare la Concordia circondata dai 30 cassonmi che le permettono di galleggiare saranno due rimorchiatori battenti bandiera dell’Olanda e delle Vanuati. Il viaggio di 200 miglia sarà lentissimo: 2 nodi l’ora.
Protezione civile ed istituzioni avvertono che nessuno, salvo i natanti autorizzati, si potrà avvicinare al convoglio a meno di tre miglia, ovvero una distanza di circa sei chilometri. A bordo della Concordia non ci saranno più di dodici persone allo stesso tempo. Del convoglio faranno parte quattordici mezzi, a tutela della sicurezza del relitto e dell’ambiente».
Quindi anche le imbarcazioni organizzate da Legambiente e Greenpeace con a bordo i giornalisti dovranno tenersi a distanza e avrebbero poco da raccontare se il Cigno Verde non avesse organizzato per loro tappe alla scoperta della qualità ambientale dell’Elba e Capraia.
Per quanto riguarda i lavori, la Regione Toscana sottolinea che «Il ponte quattro, il ponte Grecia, intanto sta continuando ad emergere. E’ il ponte dove sono stati recuperati quasi tutti morti e oggi al Giglio è arrivata una delegazione delle vittime francesi. Erano in 462 a bordo, tra i 4.229 passeggeri e membri dell’equipaggio. Morirono in sei: sei delle trentadue vittime di quella sciagurata notte. Con il ponte quattro definitivamente fuori dall’acqua uscirà dal mare anche la prora della nave. Ieri è riemersa invece su un fianco la scritta Concordia, consumata e corrosa. L’ultimo atto sarà la riemersione del ponte Belgio».
Probabilmente la rotta scelta per allontanarsi dal Giglio sarà quella a nord per poi piegare ad ovest e passare nel mare che divide la Corsica dall’Elba e Pianosa, fino a passare ad ovest di Capraia.
Maria Sargentini, presidente per la Regione Toscana dell’Osservatorio di monitoraggio della rimozione della Concordia, ha detto che «Oggi sono state effettuate nuove analisi delle acque e domani ci saranno nuovi campionamenti. Da due anni a monitare lo stato delle acque è per lo più l’Arpat, l’agenzia di protezione ambientale della Toscana: 770 campionamenti per oltre 34 mila parametri controllati».
Oggi c’è stata una lunga telefonata tra il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti e la ministra dell’ecologia, sviluppo sostenibile ed energia francese Ségolène Royal. In un comunicato si legge che «Il ministro dell’Ambiente italiano e quello transalpino hanno concordato che venga redatto in tempi brevi un “memorandum” per facilitare le consultazioni tra i due paesi in campo ambientale con lo scopo di una sempre maggiore tutela del mare».
La Royal ha ringraziato Galletti «Per le pronte informazioni sul caso Concordia. Galletti ha immediatamente avviato il lavoro tecnico e diplomatico necessario alla definizione del documento».