Vorrei dedicare questo Ferragosto a due care amiche e alle persone di buona volontà, che si impegnano e che credono nelle cause giuste nonostante tutto sembri congiurare loro contro. Proprio in questi giorni avrebbe dovuto aver luogo la terza edizione del “Premio Lieto”, per commemorare i cosiddetti “Pittori di Procchio”.
Ma né la Soprintendenza, che per ora tiene la pratica della tutela del famoso ex-ristorante nel cassetto, né il Comune di Marciana, né chi ci credeva fino a poco tempo fa, è riuscito a trovare la forza necessaria per rinnovare almeno questo appuntamento, che rischia di cadere dimenticato tra i sogni di qualità, forse troppo di nicchia per essere davvero valorizzato.
Ha ancora senso ricordare che Procchio ai primi del secolo ha brillato con il pittore livornese dal nome inglese Llewellyn Lloyd e la famiglia Olschki, e che negli anni ’50 quella spiaggia è stata adottata dagli allegri “Pittori delle Dune”? Firenze nel 2012, per tutto un anno, ha riempito la città di poster giganti del golfo di Procchio interpretato da Lloyd. Chi sa o si ricorda perché? A Firenze c’è un’intera sezione di un prestigioso museo dedicata alla famiglia Olschki-Roster: c’è qualcuno che sa quale museo e perché? A Procchio fortunatamente c’è almeno un bar, dove campeggiano alcune foto di quei tempi ormai andati. Intanto “Garibaldi” e “Napoleone” piano piano si scoloriscono al sole e alla pioggia, ormai non più protetti. In compenso “Sandokan” ride, sfrontato e incosciente.
Chi è curioso di vedere queste foto, può cercarle nel sito di Italia Nostra Arcipelago Toscano: http://www.giglioelbaitalianostra.it/category/le-nostre-campagne/c80-cultura/i-pittori-di-procchio/
Capita spesso che per alcuni progetti culturali si contino gli spiccioli e si facciamo sacrifici. Ora, guardando i grandiosi fuochi artificiali che impazzano in tutta l’Elba, come non pensare che un solo minuto di meno di spettacolo semplificherebbe tutto e non si dovrebbero più fare i salti mortali? Si può dare un valore a un solo minuto delle serate di animazione a decibel prepotenti che attraversano l’Elba, contagiando ogni comune, quasi ogni spiaggia, ogni piazza? Si ha l’impressione, nei casi più estremi, che l’Elba non si impegni per indirizzare un turismo di qualità, ma che dia il massimo per seguire pedissequamente un altro tipo di turismo, ora, subito. Il domani non sembra esistere.
Una magra consolazione: ebbene si, siamo quasi alla fine dell’estate. Stiamo per girare pagina, riprendere la nostra vita vera e ritornare noi stessi, esausti dopo il consueto agosto forsennato. Settembre è ormai alle porte: assomiglia al risveglio del mattino dopo una sbronza. Forse i Procchiesi quest’anno non si sono nemmeno accorti che le luci dell’ex-ristorante sono spente.
Cecilia Pacini