Acqua a volontà nel bel mezzo dei boschi di Poggio . A fianco della strada bianca che porta a San Cerbone, un bel rocchio/getto dell’acqua scoperta da Napoleone (foto) annaffia ogni tanto i vecchi castagni. E’ il “troppo pieno” dei depositi che dalla sorgente forniscono lo stabilimento di imbottigliamento della famosa acqua diuretica. In questi anni lo sfruttamento delle preziose sorgenti è stato migliorato e potenziato con intenti di rilanciare alla grande le acque che aiutarono l’esiliato imperatore a soddisfare un po’ meglio i suoi bisognini.
Resta confermata la convenzione del 1950 la quale stabilisce che la sorgente pugginca sia anche di uso pubblico. Peccato che tanta abbondanza d’acqua vada dispersa, mentre code interminabili, a volte rissose, si affannano intorno al pisciarello dell’unica fontanella accessibile accanto allo stabilimento industriale (una seconda è muta da anni!). Possibile che sia un’impresa impossibile, e non promozionale a buon mercato, triplicare o quadruplicare le cannelle canterine, restituendo a Poggio la sua funzione termale in auge un secolo fa, con successo internazionale, e poi abbandonata per incuria e per miopia di amministratori a corto di immaginazione ? Sicuramente dalla riscoperta termale ne trarrebbe beneficio l’economia turistica elbana anche oltre la stagione estiva.
Ps intanto, ad approfittare dell’estate piovosa, tubazioni rotte allagano le stradine di Poggio con l’ASA, la società degli acquedotti, costretta ad affannarsi nei pronti interventi agostani.