Il dibattito quando lo è sul piano regionale del paesaggio sembra lasciare del tutto in ombra quello avviato sulla nuova legge regionale sui parchi. La cosa non giova a fare emergere non soltanto le strette connessioni tra i due provvedimenti ma soprattutto i nodi ambientali da sciogliere dopo rinvii e incertezze. Ricordando precedenti dibattiti colpisce, infatti, la scarsa attenzione finora al di fuori della ristretta cerchia degli addetti ai lavori dei soggetti istituzionali coinvolti e interessati che sembrano poco vogliosi a misurarsi collegialmente su una legge da cui dipende un serio governo del territorio.
Eppure vicende come quella delle cave delle Apuane sono li a ricordarci che i parchi rischiano di finire in cantera di fondo e con loro problemi estremamente delicati non solo per la Toscana.
Sappiamo bene che fare i conti con centinaia di articoli e disposizioni che qualcuno liquida addirittura considerando il tutto ‘terroristico’ e frutto di un ‘manipolo di professori’ non semplice. Ma non farlo rende poi del tutto inutile lamentarsi dopo.
Ecco perché è bene discuterne per tempo e senza assalti alla baionetta che non renderanno più gradevole né il Gallo Nero né migliori e più efficaci ed efficenti le nostre istituzioni.
Renzo Moschini